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Cronaca

Armato di pistola, rapina il distributore di un autogrill per pagare i debiti

È vicentino il rapinatore che ha messo a segno il colpo all'area di servizio Scaligera Ovest Quando le forze dell'ordine si sono recate alla sua abitazione per arrestarlo, non ha opposto resistenza e ha guidato gli agenti nella perquisizione

Disperato per la difficile situazione economica in cui si trovava, e non solo, ha messo a segno una rapina in un autogrill, ma pochi giorni dopo la Polizia Stradale ha bussato alla sua porta e lo ha tratto in arresto. Si trattava di un 50enne vicentino con alle spalle alcuni precedenti di altra natura e alcuni problemi psicologici certificati, che aveva perso il proprio lavoro di manovale ed era stato sopraffatto dai debiti. 

Erano circa le 3 di notte del 10 settembre, quando l'uomo ha parcheggiato la propria Citroen Picasso lontano dalle pompe del distributore dell'area di servizio Scaligera Ovest, situata in direzione di Milano lungo l'A4 all'interno del comune di Soave, per entrare poi armato e a volto coperto all'interno del locale dove si trova la cassa. Al banco in quel momento non c'era l'operatore, un veronese di 40 anni, e il rapinatore in sua attesa ha "scarrellato" la pistola, come a voler metter il colpo in canna, nonostante, come si scoprirà in un secondo momento, l'arma non fosse vera.
Quando il dipendente è arrivato, il malintenzionato ha iniziato a gridare: "Lo sai cosa voglio!". Pretendeva il denaro presente nella cassa, ma mentre la sua vittima preparava il bottino da consegnargli, l'uomo ha iniziato a parlargli, come volesse scusarsi di quanto stava facendo: "Non ho niente contro di te, ma ho dei debiti da pagare, le bollette, e ho de figli". Raccolti circa 2mila euro, l'uomo si è dato alla fuga con la propria auto, perdendo anche una piccola parte dei soldi nella fretta, ma non prima di aver chiesto alla persona appena rapinata se poteva aspettare qualche minuto prima di chiamare le forze dell'ordine, così da poter accumulare un po' più di vantaggio. 

Una volta avvisata, la Polizia Stradale si è subito messa in moto. Dopo aver raccolto la testimonianza del 40enne veronese, che ha raccontato agli agenti anche lo strano dialogo avuto con il malvivente, le forze dell'ordine hanno visionato i filmati delle telecamere dell'autogrill e si sono preparati ad intercettarlo al casello di Verona Sud, nonostante le immagini acquisite non fossero delle migliori per qualità e posizionamento dell'occho elettronico. Non vedendolo però arrivare, i poliziotti hanno capito che la vettura doveva aver preso l'uscita a Verona Est: dalle registrazioni delle telecamere, e grazie ai dettagli forniti dal lavoratore rapinato, la Polstrada è così riuscita a risalire alla macchina esatta e al suo proprietario. Il veicolo descritto infatti aveva lo stop posteriore sinistro bruciato e, dopo aver scoperto l'identità della persona a cui era intestato, le forze dell'ordine hanno potuto appurare che anche la sua descrizione combaciava con quella nelle loro mani. 

In attesa del mandato di cattura, la Polizia Stradale ha tenuto d'occhio il 50enne, pensando che potesse mettere a segno altri colpi, ma l'uomo invece se ne è rimasto tranquillo nella propria abitazione. Anche quando i poliziotti sono andati a bussare alla sua porta all'alba di venerdì, aspettandosi di trovare una persona pronta a opporre resistenza e senza sapere se l'arma utilizzata fosse vera o meno, il 50enne si è mostrato dapprima rassegnato e poi abbattuto: dopo aver guidato gli operatori nella perquisizione della casa, aiutandoli a trovare quanto cercavano, ha spiegato loro i motivi per cui aveva compiuto quel gesto e ha confessato di non essere più in possesso del denaro rubato, in quanto lo aveva utilizzato per pagare i propri debiti. Inoltre ha anche ammesso di essersi ispirato alla televisione per mettere a segno il suo crimine e di sapere già in partenza che non l'avrebbe fatta franca. 

In casa sua sono stat trovate una scacciacani e una pistola ad aria compressa e gli abiti con cui ha messo a segno la rapina, oltre ad alcune armi da softair: il 50enne per il momento si trova nel carcere di Montorio, a disposizione dell'Autorità Giudiziaria.  

(da veronasera.it)

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