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Cronaca

Vicentini on the road fino all’Iran: “Un paese cordiale, altro che terrorista”

Il racconto è di una coppia di Vicenza che ha deciso di andare in moto alla scoperta dei luoghi al confine tra mondo arabo e Oriente scoprendo usi e costumi fatti di generosità e cordialità ben lontani dallo stereotipo del Paese terrorista

On the road in moto da Vicenza fino all’Iran. La coppia, Elisa De Polo di 30 anni ed Enrico Zampieri di 33 sono partiti nei mesi scorsi alla volta del Paese al confine tra mondo arabo e Oriente alla ricerca degli usi e costumi dell’Antica Persia. Un viaggio rischioso, basti pensare che lì non esistono moto superiori ad una certa cilindrata quindi in caso di incidente sono guai, ma troppo affascinante per poter rinunciare.

IL VIAGGIO DEL VESCOVO IN CAMERUN: PAESE POVERO MA CON GRANDE DIGNITA'

LA TESTIMONIANZA. “E' stato un viaggio che ci ha sconvolti, per l'onestà, la generosità e la gentilezza degli Iraniani”. Racconta così Elisa anche sulla sua pagina Facebook il viaggio che li ha positivamente impressionati: “Ovunque siamo stati accolti con entusiasmo (sia nelle città, che nelle cittadine nel deserto, che nei paesini di montagna curdi al confine con l' Iraq, che presso i nomadi che abitano nel cuore del paese), e la cosa più difficile per noi è stato rifiutare i continui inviti per il the, per i pranzi, per le cene, per passare la notte a casa propria. Alla fine abbiamo dormito a casa di 5 diverse famiglie conosciute casualmente lungo il tragitto, e nonostante le difficoltà linguistiche, possiamo affermare che siano state tra le esperienze più memorabili del nostro viaggio”.

CALORE D'ALTRI TEMPI. Calore d’altri tempi e che il mondo occidentale, racconta Elisa, ha probabilmente dimenticato: “Ci vorrà un po' per assimilare ciò che abbiamo vissuto, per il coinvolgimento emotivo che il viaggio ha comportato....Essere perennemente accompagnati lungo il tragitto da una sinfonia di claxon, e di continui, entusiastici "helloooo!", "welcooooooome!"; essere omaggiati con una rosa (sia io che Enrico!) dal benzinaio da un altro automobilista che voleva solo augurarci buon viaggio! Essere abbracciati e baciati da persone appena conosciute, con un calore e una sincerità che forse in Italia abbiamo dimenticato, anche nei rapporti tra familiari o amici più stretti; insistere per pagare la spesa al supermercato o il pranzo al ristorante; essere destinatari di regali e favori da parte di sconosciuti, completamente privi di secondi fini....E potrei andare avanti per ore a raccontare aneddoti!”.

"ALTRO CHE PAESE TERRORISTA". Insomma un viaggio in un luogo che ha lasciato il segno e che, in base all’esperienza dei due, di molto si discosta da come viene dipinto dai media in seguito al radicamento di Al Qaeda in quei territori. Tanto che Elisa chiude il suo messaggio con una provocazione: “Questo è l'Iran! Se è un paese di terroristi, come i nostri media affermano....l'Italia cos'é?”

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