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Vicentino nei guai

Vendevano Suv fingendosi una società di leasing, sventata truffa da 140mila euro

Due trevigiani ed un vicentino sono stati denunciati per truffa aggravata e ricettazione. Sotto sequestro due orologi Rolex utilizzati per mettere a segno altri raggiri

Hanno finto di essere dipendenti di un'azienda specializzata nel noleggio a lungo termine di veicoli di varie tipologie, la “ALD Automotive Italia”, e in questo modo hanno tentato di mettere a segno una maxi truffa ai danni di una società specializzata nel commercio di veicoli plurimarca con sede a Rimini. Il raggiro, scoperto e sventato dalla polizia stradale e dalla squadra mobile di Treviso ha portato a denunciare tre persone, due trevigiani e un vicentino, per truffa aggravata e ricettazione.

L'annuncio sul web - Il rivenditore riminese era alla ricerca di alcune autovetture di pregio per alcuni suoi clienti interessati ad acquistare Suv che non riusciva a reperire presso i propri fornitori abituali. Durante una ricerca su internet, in un sito specializzato per annunci di vendita tra privati, la sua attenzione è stata attratta dall’annuncio di un fuoristrada di pregio, usato e ad un prezzo di mercato, in pronta consegna proposto “apparentemente” da “ALD Automotive Italia” che nulla c’entra in questa vicenda. L’acquirente ha contattato i numeri dell’annuncio, l’interlocutore si è presentato con le generalità di un dipendente dell'azienda descrivendo le caratteristiche del veicolo in vendita.

Scatta la trappola - Dopo alcune telefonate, utili a far crescere la fiducia nell’acquirente, il “finto” venditore ha proposto altri 4 veicoli Suv, sempre in pronta consegna, per un totale di 190mila euro, che gli sono stati fatti vedere tramite WhatsApp. I truffatori hanno predisposto un apposito contratto di vendita tra privati utilizzando il logo e l’insegna dell’azienda che di fatto nulla aveva a che fare con la vendita dei cinque veicoli. Per rassicurare l’acquirente avevano predisposto anche una Società ad hoc con un’insegna quasi simile alla nota azienda nazionale, al fine di ottenere credibilità. Le cinque autovetture erano di fatto esistenti ma già cedute a terzi e/o esportate all’estero e di fatto non sono state mai consegnate.

L'intervento della polizia - Gli uomini della Polizia Stradale coordinati dalla locale Autorità Giudiziaria, prontamente intervenivano, individuando la somma depositata in un conto corrente presso un Istituto di credito in altra provincia, sottoponendo a sequestro l’ingente somma di denaro pari a circa € 142.000, che successivamente veniva restituita al cliente truffato. Nel corso delle perquisizioni effettuate venivano rinvenuti e sequestrati due orologi Rolex con la relativa documentazione e due astucci contenitori con il logo totalmente contraffatti, presumibilmente utilizzati per effettuare ulteriori “truffe” ad ignari compratori. Essendo tale attività criminosa non un caso isolato, la Polizia Stradale consiglia, prima di effettuare pagamenti anche di somme rilevanti, di verificare l’esistenza del veicolo proposto in vendita tramite una visura denominata “certificato cronologico” ottenibile, presso qualunque Agenzia di pratiche automobilistiche e/o presso il Pubblico Registro Automobilistico e di non effettuare versamenti prima di aver verificato l’esistenza dell’azienda venditrice e del bene da acquistare.

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