«Bulli senza mascherina importunano i passanti e lordano la ciclabile»
È accaduto nel piccolo comune lessino. La voce si è sparsa subito in paese. Quel tratto di pista era stato appena pulito dai volontari: spazzatura per terra e poi bottiglie rotte sulla sponda dell'Agno. Gli autori del gesto sarebbero da tempo noti alle forze dell'ordine
«Una mezza dozzina di bulli» di origine italiana e straniera, alcuni in preda ai fumi dell'alcool, avrebbe importunato alcuni passanti lungo la pista ciclabile dell'Agno Guà. Il gruppetto, formato solo da giovanissimi, «avrebbe bivaccato» presso una panchina (in foto) posta a ridosso della stessa ciclabile vicino alla piastra polivalente del Comune di Trissino.
L'episodio, «accaduto ieri 25 aprile attorno alle 22,15» ha fatto discutere parecchio il vicinato anche perché i ragazzi «non solo avevano parcheggiato uno scooter lungo la pista, ma erano tutti sprovvisti di mascherina senza rispettare le norme anti Covid-19 sul distanziamento».
A pochi passi dalla panchina c'è una delle telecamere di sicurezza installate dal Comune di Trissino. I giovani peraltro sarebbero noti sia ai funzionari dell'amministrazione sia alle forze dell'ordine per episodi simili che si ripetono da mesi. A quell'ora la ciclabile è frequentata da chi abita nelle vicinanze e porta il cane a fare una breve passeggiata ma anche da chi usa la pista per andare al lavoro in bicicletta. I giovani avrebbero acquistato cibo e bevande «nel vicino kebab take-away di via Roma». Tuttavia la cosa che ha più fatto arrabbiare i residenti oltre «al letamaio lasciato attorno al tavolinetto una delle cui panchine è stata danneggiata» è un'altra.
Quel tratto di ciclabile in una con la vicina sponda del torrente Agno tra avant'ieri e ieri mattina era stato completamente ripulito da volontari e giovani studenti «in una iniziativa che aveva avuto luogo sotto la supervisione dell'amministrazione comunale. Sembra che quei vandali da quattro soldi - sbotta un residente del luogo - lo facciano a posta. Costoro vanno colpiti e sanzionati duramente perché è anni ormai che quella gang da strapaese attiva tra Montecchio Maggiore e Cornedo imperversa da tempo tanto che si era resa protagonista di altre bravate».
Sul luogo stamani oltre ai rifiuti e ai colli di bottiglia rotti è stata rinvenuta anche una siringa per insulina. In passato anche il sinaco trissinese Davide Faccio aveva stigmatizzato questi comportamenti.