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Cronaca

Tutti contro le tette finte della Tatangelo, la Lilt la difende

Ha provocato molto clamore la foto di Anna Tantangelo come testimonial per la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sia per gli addominali scolpiti ma anche per il seno che sarebbe rifatto. "Dalle donne ci aspettavamo sostegno, non polemiche"

Dopo la bufera di polemiche che ha coinvolto il manifesto della Lega Italia per la Lotta ai Tumori, con testimonial Anna Tatangelo, accusata di essere troppo palestrata e soprattutto "portatrice sana di tette finte", arriva la risposta della LILT.

"Abbiamo chiesto alla Signora Anna Tatangelo di essere testimonial della campagna e le ha proposto di “mettersi a nudo” creando attenzione, esclusivamente, per dare forza ad un messaggio che intendeva far riflettere le donne messe davanti alle loro paure, ma che nell’abbraccio mettono la loro forza, la loro difesa contro un male che colpisce anche l’animo delle donne ( e lo dimostra la loro reazione). Peraltro, non si ritiene di essere stati neanche tanto originali, dal momento che nel web tante sono le immagini di campagne simili a questa. Una scelta assolutamente in linea con i messaggi che la Lilt cerca di diffondere - spiegano - la cultura della prevenzione come metodo di vita. La campagna, infatti, parla alle donne sane, soprattutto alle giovani, perché arrivare prima significa salvarsi  la vita e proteggere il seno, considerato il simbolo della femminilità'. Ed Anna Tatangelo è una giovane donna e mamma attenta ai corretti stili di vita e, quindi, perfetta testimonial per il target a cui la campagna prioritariamente si rivolge. Nessun intento offensivo era, ovviamente, nelle intenzioni".

"Ciò che la LILT si sarebbe aspettata, invece, è che proprio chi è stato colpito dal cancro al seno avrebbe dovuto sostenere la campagna di prevenzione del cancro al seno, dandole voce in senso positivo, per evitare che altre donne venissero colpite da un’esperienza così devastante. Sembra, però, che le polemiche stiano andando oltre ogni legittimo esercizio del diritto di critica, offendendo la persona Anna Tatangelo alla quale si attribuisce - arbitrariamente - una posa “ammiccante” o per avere il torto di tenere alla forma fisica e di avere addominali scolpiti. Questo delude molto, perché se, come detto, tutte le opinioni meritano rispetto, ancor di più ne merita chi “ci ha messo la faccia” ed ha contribuito a far qualcosa per le donne e non contro le donne, come la deriva di questa polemica sta evidenziando.

"Fintanto che tale polemica porta in primo piano esclusivamente il messaggio della campagna “Fai prevenzione, proteggilo anche tu” - e che tutte le donne, soprattutto le più giovani, vengono così informate sull’importanza della prevenzione - allora ben venga! Infatti, oggi tutti parlano della campagna Nastro Rosa, ma sia alla presentazione della XXIII edizione della campagna, che in riferimento ai comunicati stampa diramati dalla LILT, al riguardo i media non hanno ritenuto di dar “voce” alcuna. Tuttavia, si ritiene che la grande energia delle donne - ed il relativo supporto mediatico - anziché demolire, dovrebbero concentrarsi sulla difesa della salute. La loro voce forte deve aiutare la LILT ad arrivare alle tante donne che, soprattutto al sud, non fanno prevenzione. Nel ringraziare ancora Anna Tatangelo per la sua piena disponibilità, rammaricati per quelle donne che hanno frainteso il senso del messaggio, la LILT auspica di essere invece tutte unite ed uniti nella battaglia per vincere il cancro, sempre disponibili al dialogo, alla discussione, ma soprattutto alla collaborazione!"

"Oggi riusciamo a guarire oltre l' 80% di tutti i tipi di cancro al seno, ma potremmo arrivare a oltre il 90% - dice il Presidente nazionale di Lilt, Francesco Schittulli - se utilizzassimo tutta la tecnologia avanzata, in particolare nel campo dell'imaging Ove, poi, tutte le donne dopo i 40 anni effettuassero ogni anno visita senologica, ecografia, mammografia e risonanza magnetica laddove occorra, potremmo arrivare addirittura ad oltre 90% di guarigioni. Diagnosticare un tumore quando è ancora piccolissimo ci consente di vincere la battaglia, e il nostro obiettivo è mortalità zero per il cancro al seno”.

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