Un'ex commessa di un negozio del centro pensava di essere finita in una spy story internazionale, con tanto di ufficiale americano in servizio in Siria ed un alto funzionario del governo statunitense. In realtà si trattava di una truffa. Prima di rivolgersi alla polizia, purtroppo, la donna avrebbe versato ai criminali oltre 10 mila euro. 

Tutto è iniziato lo scorso agosto, quando la signora, una vicentina del '57, è stata agganciata su Facebook dal sedicente militare statunitense. Via chat, l'uomo le ha raccontato di essere in missione in Siria e, di messaggio in messaggio, ha conquistato la sua fiducia. La vicentina si è presto invaghita del soldato, che ad un certo punto l'ha voluta coinvolgere in una delle sue missioni. La donna avrebbe dovuto ricevere per lui un pacco dall'America, contenente alcuni documenti top secret e la considerevole cifra di 1 milione e 700mila dollari.  Denaro e documenti sarebbero poi stati ritirati da un terzo uomo, un funzionario di alto grado della diplomazia Usa.

Ad ottobre, però, la donna non aveva ancora ricevuto nulla: serviva del denaro per completare la missione, le aveva scritto il truffatore, perchè l'intermediario era stato arrestato in Indonesia. Per liberarlo, la vittima ha versato in un conto Money Tranfert intestato a due donne, prima 800 euro poi cifre sempre più alte. La somma totale è arrivata a 10mila euro, poi il silenzio. 

A dicembre, è un agente dei servizi segreti russi a chiederle del denaro e, a questo punto, la donna si è rivolta alla polizia. Cosa l'aveva trattenuta per così tanto tempo? Una serie di messaggi intimi che sarebbero stati pubblicati sul web.