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Cronaca

Filippo, Tommaso e Paolo: chi erano le vittime vicentine della tragedia della Marmolada

Riprese martedì mattina le ricerche dei dispersi nella frana di domenica. L'enorme massa di ghiaccio e roccia ha restituito finora sette vittime e otto feriti, due dei quali in maniera grave. Mancano all'appello della strage della Marmolada 13 persone

Sono riprese questa mattina, 5 luglio, le ricerche dei dispersi nella frana avvenuta domenica scorsa sulla Marmolada. Ma col passare del tempo sono sempre meno forti le speranze di ritrovare vivi i dieci italiani e i tre stranieri che al momento mancano all'appello. Speranze che ieri si sono sciolte nel sollievo per i cinque escursionisti tornati vivi o nell'apprensione per gli otto feriti, di cui due gravi, che ad oggi sono stati recuperati tra la terra e il ghiaccio. Tra i dispersi ci sarebbero Davide Miotti, guida alpina di Tezze sul Brenta e la moglia Erica Campagnaro; la coppia Gianmarco Gallina con la compagna Emanuela Piran di Bassano; Niccolò Zavatta, un giovane di Barbarano Mossano.  Nessuna speranza, invece, ma solo dolore per i sette morti ritrovati. Tre sono stati identificati e sono tutti e tre vicentini. Le prime vittime identificate della tragedia della Marmolada sono Filippo Bari, Tommaso Carollo e Paolo Dani.

Filippo Bari aveva 27 anni, aveva una compagna e un figlio di 4 anni. Viveva a Malo e lavorava in una ferramenta di Isola Vicentina. Alla sua memoria la giunta del paese ha proclamato il lutto cittadino fino al giorno delle esequie - non ancora fissate - del giovane alpinista. “In segno di cordoglio e partecipazione al dolore della famiglia, colpita nei sentimenti più forti”, come si legge nell’ordinanza firmata ieri dal sindaco Moreno Marsetti.

Tommaso Carollo era invece originario di Zanè. Aveva 48 anni ed era responsabile commerciale di un’azienda di Pordenone, viveva a Thiene ed era amico di Giordano Pertile, un altro thienese che ha perso la vita il 7 giugno scorso precipitando da una quarantina di metri sulla Gusela del Nuvolau. Tommaso era un esperto alpinista e amava la Marmolada. Su quella montagna, quella maledetta domenica, era andato con la compagna Alessandra de Camilli, residente a Schio ma lei è riuscita a salvarsi: ora è ricoverato in ospedale e non è in pericolo di vita. Tommaso lascia un figlio di 9 anni. Il cordoglio di Roberto Berti, sindaco di "Le più sentite condoglianze ai famigliari di Tommaso Carollo, deceduto a causa del crollo di un seracco sulla Marmolada. In particolare, ci uniamo al dolore del papà Ivano Carollo, residente zanadiense e professionista".

E infine Paolo Dani era una guida alpina di Valdagno ed aveva 52 anni. La morte di Dani è stata pianta anche dal soccorso alpino veneto e dal 118 di Verona. Dal 2012 al 2020, il 52enne aveva guidato il soccorso alpino di Recoaro-Valdagno e, dal 2003, era tecnico di elisoccorso nella base scaligera. «I nostri pensieri in queste ore sono per lui e per tutte le persone coinvolte nel tragico incidente di domenica», si legge sulla pagina Facebook del soccorso alpino regionale. E tutto il personale del 118 di Verona, insieme all'Aoui, si è unito al cordoglio della famiglia di Paolo Dani, il quale per vent'anni ha volato e salvato vite sugli elicotteri di Verona Emergenza. «Domenica sulla Marmolada abbiamo perso un collega, un amico - scrivono dal 118 di Verona - Paolo Dani era una guida alpina e tecnico del soccorso alpino che prestava servizio sul nostro elisoccorso. Un uomo pacato, competente, un professionista prezioso per tutti noi sanitari. Un uomo innamorato della montagna e che alla montagna lascia la sua vita. Fai buon viaggio Paolo».

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