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Cronaca

Traffico di uccelli da richiamo, 18 persone arrestate

Conclusa importante operazione nazionale, condotta sotto il coordinamento operativo dei forestali e che ha coinvolto diverse provincie, tra cui Vicenza

Diciotto  persone arrestate, di cui 7 in carcere e tra queste anche un trentino, 46 perquisizioni in sette regioni italiane, più di 50 indagati, con capi di imputazione che comprendono ricettazione, furto venatorio e riciclaggio, il sequestro di circa 1500 nidiacei nelle provincie di Trento, Vicenza, Brescia, Firenze e Venezia, assieme anche ad armi e materiale per il traffico: sono i numeri dell’operazione “Pullus Freedom”, contro il traffico di uccelli da richiamo, risultato di una lunga attività di indagine condotta dal personale del corpo forestale della Provincia autonoma di Trento su delega della Procura della Repubblica di Trento.

L’attività investigativa, che si è estesa in diverse regioni, si è tradotta in una complessa ed articolata operazione di polizia coordinata nei giorni scorsi sempre dal personale del Corpo Forestale provinciale e che ha visto la collaborazione dei Carabinieri, del Corpo Forestale della regione Friuli Venezia Giulia e della Polizia di Stato. L’indagine è la prosecuzione di quella che a gennaio di quest’anno aveva portato all’arresto di altre 7 persone.

«Una operazione interregionale – ha specificato Masè – ma con una valenza internazionale, probabilmente la più vasta condotta a livello nazionale contro il traffico illecito di avifauna in italia. Esprimo quindi un apprezzamento al reparto operativo del Corpo che ha curato le varie fasi dell’indagine». «Per la nostra organizzazione – ha aggiunto il dirigente del Servizio Foreste e Fauna Giovanni Giovannini – una prova impegnativa, che ci ha portati anche fuori dai confini del Trentino. Siamo veramente soddisfatti e orgogliosi di come, in collaborazione con Carabinieri, Polizia e colleghi di altri territori, l'abbiamo portata a termine».

Sono sostanzialmente due le aree e le organizzazioni su cui si è indagato: un sodalizio trentino, indirizzato alla raccolta diretta di nidiacei nell’area del Burgraviato (Val Venosta, Val dell’Adige e Merano), con ricettazione della refurtiva presso un grosso allevatore bresciano; una seconda organizzazione, capeggiata da trevigiani e friulani, particolarmente attiva nell’importazione di uccelli nidiacei catturati da altre organizzazioni estere e rivolta allo smistamento degli uccelli nel nord e centro Italia. Il numero di uccelli trafficati si stima in circa 20.000, con un danno al patrimonio indisponibile dello Stato stimabile in centinaia di migliaia di euro.

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