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Cronaca Tonezza del Cimone

Tonezza, rissa tra richiedenti asilo: polizia e carabinieri

Ennesimo episodio di tensione a Tonezza del Cimone dove, domenica pomeriggio, alcuni richiedenti asilo ospitati all'hotel Belvedere hanno avuto uno violenta lite nel centro del paese. Prima noi: "La situazione non può che peggiorare"

Tensione, domenica pomeriggio, a Tonezza, dove alcuni dei richiedenti asilo presenti in paese sono usciti dall'hotel Belvedere ed hanno ingaggiato una violenta rissa tra le vie del paese. Paura e tensione tra i residenti, testimoni dell'episodio. Sul posto si sono recate alcune pattuglie di polizia locale e carabinieri e la situazione è tornata alla normalità. 

Presenti anche alcuni attivisti del comitato spontaneo PrimaNoi che nelle scorse settimane ha raccolto 600 firme per sollecitare il sindaco a promuovere un'assemblea pubblica sul tema dei richiedenti asilo presenti nel suo Comune. L'incontro, che si prefigura riscaldato dalle ultime notizie, è in programma martedì sera alle ore 20.30 presso il centro congressi del paese. 

"Con il raggiungimento di quasi 2000 richiedenti asilo in provincia di Vicenza e oltre diecimila in Veneto e con la palese difficoltà di reperire posti letto, i problemi non possono che aumentare" -spiega il portavoce del Comitato Alex Cioni. 

"Quanto sta accadendo a Tonezza, così a Sandrigo la settimana scorsa, è la punta dell'iceberg di quanto potrà accadere con il continuo arrivo di questi soggetti nel nostro territorio. Non siamo dinnanzi a dei problemi di natura razzista -sottolinea Cioni- come il Governo vuole far credere dopo la vergognosa strumentalizzazione inscenata a Fermo, ma di fronte a dei seri problemi di ordine pubblico alimentati dallo scontro tra bande di migranti capitanate dai nigeriani che non vanno d'accordo con le altre etnie. Tutto questo rischia di trascendere in contrasti pericolosi con gli stessi abitanti dei paesi che si ritrovano a subire la presenza di questi elementi estranei alle proprie comunità".

Per il Comitato la notizia dell'arrivo a Pedemonte nella piccola frazione di Casotto di altri 40 sedicenti profughi (la frazione conta poco meno di 150 abitanti) "non può che essere un ulteriore elemento di tensione la cui responsabilità è tutta del Governo Renzi e di coloro che sostengono acriticamente un'accoglienza che rappresenta solamente una risorsa per quei soggetti privati che senza scrupoli si sono buttati a capofitto nell'affare milionario dell'accoglienza dei migranti".

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