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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Thiene, sparatoria tra nomadi: fermati 5 sospetti, hanno gettato un'arma prima di darsi alla fuga

Un'intera famiglia di nomamdi era in fuga, in 5 sono stati interrogati per tutta la notte dagli uomini dell'arma: prima di essere fermati hanno tentato di liberarsi di un'arma da fuco, si attendono gli esami della scientifica per sapere se è la pistola che ha ucciso Davide Kari

Si chiamava Davide Kari e aveva 56 anni l'uomo ucciso nello scontro a fuoco tra famiglie nomadi,  avvenuto giovedì pomeriggio a Thiene. Accanto al suo cadavere lasciato da un furgone davanti all'ospedale di Santorso,  c'era suo fratello, Vianello, 43 anni. Il nomade era stato colpito più volte, ma nonostante le pistolettate è ancora vivo, ricoverato in gravissime condizioni. 

Dopo la sparatoria, avvenuta in via Liguria alle 17 di giovedì, è immediatamente partita la caccia al killer. L'elicottero dei carabinieri ha sorvolato i cieli dell'Alto vicentino per tutta la notte, alla ricerca delle auto dei colpevoli, subito identificate da alcuni testimoni. 

Alla fine, dopo un breve inseguimento un'intera famiglia di nomadi è stato condotta nella caserma di via Muggia a Vicenza. In 5 stavano mettendo più km possibili dal luogo della sparatoria. Le loro auto, un Alfa e una Bmw scure, avevano saltato un posto di blocco a Mirabella, ma poco dopo le due vetture sono state nuovamente intercettate. 

Al momento del fermo avvenuto al confine tra Breganze e Sandrigo, mentre avveniva il controllo dei documenti, gli uomini dell'arma hanno notato un asciugamano arrotolato abbandonato sul ciglio della strada. All'interno c'era una pistola, forse la stessa che ha sparato. 

Sarà la scientifica a dirlo: gli esami balistici dovranno confermare se i bossoli trovati sul luogo della sparatoria sono compatibili con l'arma ritrovata e se questa sia la pistola da cui sono partiti i colpi che hanno ucciso Davide Kari. 

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