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Cronaca Thiene

Tentato sequestro: gli arrestati non rispondono

La scelta di non rispondere al gip sarebbe stata fatta in attesa che i difensori disegnino una strategia a fronte di un quadro indiziario pesante

Si sono avvalsi della facolta' di non rispondere le tre persone arrestate - un padovano e due rodigini, padre e figlio - per il tentato sequestro di un ragazzino di 14 a Thiene, a scopo di estorsione, sventato due giorni fa dai carabinieri del Ros. L'obiettivo è il figlio del proprietario della Bassan Bernardo e Figli, nota azienda nel campo del beverage. 

IL VIDEO DELL'ARRESTO

L'udienza di convalida e' durata in tutto meno di un'ora e i tre arrestati, ma i 3 sono rimasti in carcere. La scelta di non rispondere al gip sarebbe stata fatta in attesa che i difensori disegnino una strategia a fronte di un quadro indiziario pesante. Giovedi' scorso, S. P., che avrebbe dovuto essere la 'carceriera' del piccolo ed e' indagata per il tentativo di sequestro, si era presentata prima in questura e poi al comando provinciale dei carabinieri. Qui aveva messo a verbale un lungo interrogatorio nel quale spiegava di essere stata contattata da un amico e poi da M. S., la mente del piano criminale. Questi le avevano proposto di partecipare a un sequestro di persona. La gravita' della posizione dei tre sarebbe suffragata da numerose intercettazioni telefoniche riguardanti le fasi operative del piano che avrebbe dovuto fruttare un paio di milioni di euro. 

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