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Cronaca Montecchio Maggiore

Suicidi imprenditori, Laura Tamiozzo: "E' questo silenzio che ci uccide"

I familiari delle vittime della crisi sono usciti allo scoperto fondando un'associazione di aiuto per chi non ce la fa più: "SperanzaalLavoro". La presidente è la figlia dell'imprenditore di Montecchio, scomparso a S.Silvestro

I familiari delle vittime della crisi, 9 solo in Veneto dall'inizio del 2012, sono usciti allo scoperto fondando un'associazione di aiuto per chi non ce la fa più: "SperanzaalLavoro" si chiama la onlus voluta da Filca Cisl e da Adiconsum, e che vede come socia fondatrice e presidente Laura Tamiozzo, figlia di Antonio, l' imprenditore edile vicentino di 54 anni che si è ucciso il 31 dicembre 20111, angosciato da un mercato delle costruzioni che non dava scampo alla sua azienda. LA STORIA

'SperanzaalLavoro' mette a disposizione dei piccoli imprenditori in difficoltà e delle famiglie un numero verde di ascolto ed un pool di psicologi. "Dobbiamo smetterla con il silenzio su questa crisi che uccide" ha detto la signora Laura. Accanto a lei Flavia Schiavon, a sua volta figlia di un suicida: Giovanni Schiavon, impresario edile 59enne,che si è sparato alla testa il 12 dicembre 2011, dopo che le banche gli avevano chiesto di rientrare dai fidi. L'uomo tuttavia vantava crediti di 200mila euro non pagati da enti pubblici. Flavia ha rinunciato ad un ruolo attivo nella Onlus dopo aver ricevuto una lettera anonima carica di insulti, nella quale la si accusava di "cercare pubblicità" sulle tragica vicenda del padre. IL SONDAGGIO: GIUSTO PARLARE DEI SUICIDI DEGLI IMPRENDITORI?

"Bisogna avere coraggio - ha detto Laura Tamiozzo - di denunciare la solitudine in cui sono immerse le famiglie degli imprenditori in difficoltà. Il lavoro è una componente fondamentale della nostra società, lo dice la Costituzione: il lavoro unisce dipendenti e imprenditori". E il dramma della crisi non riguarda certo solo artigiani e imprenditori ma soprattutto i giovani che non trovano lavoro. E' di oggi la storia del ventenne disoccupato che a Boiville Ernica (Frosinone), ha cercato di uccidersi accoltellandosi davanti ai genitori. A provocare il gesto del ragazzo, ora in gravi condizioni al policlinico Umberto I di Roma, l'ultimo colloquio di lavoro andato male.

Dall'inizio del 2012 al 14 aprile scorso la Cgia di Mestre ha calcolato che siano stati 23 i suicidi in Italia a causa della crisi economica. Un dato "che deve far riflettere" ha osservato il Governatore veneto Luca Zaia, riprendendo uguali parole allarmate del patriarca di Venezia, mons. Francesco Moraglia. Un fenomeno reso più grave dalla constatazione che spesso sono i mancati pagamenti delle commesse da parte di grossi gruppi industriali o Enti pubblici a spingere i piccoli imprenditori al suicidio. Un motivo in più, ha concluso Zaia, per chiudere "leggi più severe e pene dure" per chi non onora o ritarda sine die i pagamenti.

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