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Cronaca

Respinto il ricorso dell'ex "belva" per riavere il tesoro in contanti

Stefano Tummolo Altomare, romano, 72 anni, un passato da malavitoso, era stato arrestato a Parco Città con in auto un chilo e mezzo di cocaina e 100mila euro in contanti in casa

Il Tribunale di Vicenza, riunito in camera di consiglio, ha rigettato il ricorso per riesame in questione ed ha confermato il decreto di convalida del sequestro preventivo d’urgenza dell’ingente somma di denaro per circa 100mila euro in contante, affermando la correttezza e validità dell’operato delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Vicenza, che avevano sequestrato tale cifra in relazione al reato di ricettazione in quanto bene fungibile di sicura provenienza delittuosa, avuto riguardo al significativo profilo criminale dell’arrestato, agli esigui redditi dichiarati e alle inconsistenti disponibilità patrimoniali dello stesso.

L'arresto dell'ex "belva"

In particolare, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza avevano tratto in arresto e tradotto presso la locale Casa Circondariale Stefano Tummolo Altomare, residente in città da alcuni anni, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti poiché trovato in possesso di oltre un chilo e mezzo di cocaina, 5 bilancini di precisione e vario materiale per il confezionamento delle dosi di droga.

Nell’occasione, a seguito delle perquisizioni eseguite all’interno dell’autovettura sulla quale il predetto era stato controllato, nonchè nella sua abitazione, era stata rinvenuta la somma complessiva di 98.315 euro in contanti, che i militari del Corpo hanno sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza ai fini della confisca a norma del vigente Codice di Procedura Penale, in quanto ritenuta corpo del reato di ricettazione.

Dopo la convalida, da parte del G.I.P. presso il locale Tribunale, del sequestro preventivo d’urgenza della suddetta somma di denaro contante, l’indagato, attraverso il proprio legale, ha avanzato alla stessa Autorità Giudiziaria una richiesta di riesame del decreto di convalida, chiedendone l’annullamento ed instando per la restituzione della cifra in sequestro, che è stata rigettata.

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