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Cronaca Centro Storico

Lo spaccio in centro in mano alla banda del "taxi nero"

Dalle intercettazioni sono emerse anche risse con percosse tra connazionali. In un caso, è stato rilevato un accordo, poi non finalizzato, tra due membri della banda, per rapinare un giovane italiano

Avvenivano su i 'taxi neri' le consegne di cocaina a domicilio: vecchie autovetture di grossa cilindrata  condotte da africani che vengono utilizzati, a chiamata, come veri e propri taxi abusivi dagli stranieri a prezzi molto ridotti. Li usava la banda di sei stranieri arrestati dalla Guardia di finanza a Vicenza, dove avevano preso il controllo del centro storico.

Elemento di spicco della banda era B.H., 33 anni, che curava l'approvvigionamento di cocaina dalla Lombardia e dell'hashish dal Piemonte (per l'hashish). Curava anche i rapporti con la clientela e, secondo l'accusa, coordinava l'attività degli altri componenti della banda.

Un ulteriore membro del gruppo, di 22 anni, algerino, detto 'il Grosso' per la corporatura fisica, era solito portare con sé un coltello e si occupava di intimidire, anche con minacce, membri di etnie antagoniste nello spaccio in centro città. Dalle intercettazioni sono emerse anche risse con percosse tra connazionali. In un caso, è stato rilevato un accordo, poi non finalizzato, tra due membri della banda, per rapinare un giovane italiano, cliente di uno di essi, poco prima che desse corso all'acquisto dello stupefacente.

Gli spacci di droga avvenivano tutti nel centro cittadino, tra i nascondigli preferiti per le dosi di stupefacente gli argini del fiume Bacchiglione e le fioriere della città. Gli arresti sono avvenuti a Vicenza, Torino e in provincia di Padova, 12 in tutto le perquisizioni.

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