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Cronaca Schio

Da Schio al vulcano più alto del mondo, anche senza vista

Simone Salvagnin, ipovedente campione mondiale di arrampicata sportiva, partirà da Venezia verso le Ande, dove tenterà l'impresa di scalare il vulcano più alto del mondo, per diffondere il messaggio della "Carta dei Diritti dei Disabili"

Sarà un passaggio di testimone tra due continenti, un viaggio oltre l’oceano Atlantico verso un lungo, arduo percorso attraverso alcune delle terre più selvagge e inospitali del pianeta. Da Venezia alla Patagonia per portare il messaggio universale della Carta dei Diritti delle Persone con Disabilità, lo strumento approvato dall’Assemblea delle Nazioni Unite nel 2006 che consente di combattere le discriminazioni e le violazioni dei diritti umani nei confronti di tutte le persone con disabilità (la Carta è stata ratificata dal Parlamento italiano nel 2009, diventando legge di Stato).

Protagonista di questa avventura sarà Simone Salvagnin, portavoce ufficiale della Carta ONU dei Diritti dei Disabili e straordinario testimone del suo messaggio. Simone quest’oggi ha portato il testo della Carta nella sede della Regione Veneto e, alla presenza dell’assessore regionale Marino Finozzi, ha dato avvio idealmente all’impresa estrema che a partire da giovedì 12 gennaio lo porterà all’altro capo del mondo per la Ojos del Salado Patagonia 2012 Expedition. Simone, ventisettenne affetto da una malattia degenerativa della retina (retinite pigmentosa) che negli ultimi 10 anni l'ha ridotto alla quasi totale cecità, si cimenterà infatti nella scalata del vulcano più alto del mondo, l’Ojos del Salado (6891 m), situato nel nord del Cile sulla cordigliera delle Ande, tra l’oceano Pacifico e il deserto di Atacama.

Una volta raggiunta la vetta, affrontando durissime condizioni atmosferiche (la montagna è spesso oggetto di forti bufere di neve), il viaggio non si fermerà qui: Simone, infatti, percorrerà circa 2 mila chilometri in tandem, attraverso la regione della Patagonia, portando con sé la Carta ONU dei Diritti dei Disabili e facendola sottoscrivere alle varie personalità politiche che incontrerà lungo il percorso. Un gesto simbolico per diffondere i contenuti della Carta e comunicare i valori che essa rappresenta. Simone non sarà solo nel suo viaggio, ma sarà seguito dalla guida-accompagnatore Enrico Rizzolo, da Bepi Magrin, tenente colonnello degli alpini in congedo, che oltre ad essere scalatore e alpinista, è anche scrittore e giornalista, e dalla “Equipe sans maison”, un team di professionisti della comunicazione, composto da Claudio Tessarolo, giornalista, Luciano Covolo, fotografo, e Massimo Belluzzo, operatore video, che documenterà l’intera avventura.

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