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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Sgominata una cellula della mafia nigeriana, 28 persone fermate: anche un affiliato vicentino

L'indagine e' partita nel maggio del 2019 in seguito alle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia che apparteneva all'associazione mafiosa di tipo cultista 'The Supreme Eiye Confraternity'

La polizia di Stato di Catania, su delega della Dda etnea, ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 28 persone, prevalentemente nigeriane, appartenenti alla confraternitacultista dei 'Mapphite' organizzazione criminale transnazionale con sede in Nigeria e basi nei Paesi europei ed in diverse regioni italiane. Tra loro anche Godstime Abumen, 24 anni, arrestato a Schio dalla Squadra mobile di Vicenza e portato nel carcere di San Pio X in attesa dell'interrogatorio di convalida del fermo. Sarebbe lui l'affiliato vicentino della "base" Veneta del sodalizio criminale.

In particolare, e' stata decapitata la cellula operativa siciliana 'Family Light house of Sicily'. Gli investigatori hanno individuato il capo dell'organizzazione, i suoi responsabili di zona ed altri affiliati rintracciati nel resto della penisola. Nel corso delle indagini e' stato possibile documentare diversi summit svolti tra i vertici dell'organizzazione. Questi i reati contestati, a vario titolo: associazione mafiosa, associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, spaccio, sfruttamento della prostituzione, contraffazione e alterazione di documenti ai fini della permanenza clandestina sul territorio dello Stato.

All'operazione, condotta con il supporto del servizio di polizia scientifica e dei reparti di prevenzione crimine della Sicilia orientale e occidentale, hanno collaborato anche le squadre mobili di Vicenza, Caltanissetta, Cosenza, Firenze, Messina, Palermo, Roma. L'indagine e' partita nel maggio del 2019 a seguito delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia che apparteneva all'associazione mafiosa di tipo cultista 'The Supreme Eiye Confraternity' (Sec). Gli inquirenti hanno scoperto l'esistenza di una struttura gerarchica dell'organizzazione e una ripartizione interna in aree di influenza delineate sotto il profilo territoriale.

A capo della famiglia 'Lightouse of Sicily' ci sarebbe Ede Osagiede, 35 anni, detto 'Babane'', il 'Don' dell'organizzazione, che viveva a Caltanissetta e che e' uno dei 28 destinatari del provvedimento di fermo. A Catania, invece, l'organizzazione sarebbe stata diretta da Godwin Evbobuin, detto 'Volte', 37enne, anche lui tra i fermati. La parte dell'inchiesta dedicata al traffico di droga, inoltre, ha portato alla luce il ruolo di alcuni acquirenti italiani che acquistavano le sostanze stupefacenti per poi rivenderle a loro volta: un "peculiarita'", secondo gli inquirenti, dal momento che in passato il narcotraffico era sempre stato un settore 'etnico', "caratterizzati da una nazionalita' che escludeva la presenza di italiani".

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