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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Rosà

Dipendenti in regola ma costretti a lavorare in locali insalubri: laboratorio sequestrato

Intervento della Guardia di Finanza in una ditta individuale di Rosà. Denunciato il titolare

Un laboratorio dedito alla preparazione di sacchetti in tela per il contenimento di prodotti calzaturieri e di pelletteria di alta gamma, con sede a Rosà, è stato posto sotto sequestro a seguito di un'ispezione del comando provinciale della Guardia di finanza di Vicenza. Nei guai Z.M., 58enne originario della Repubblica Popolare cinese, denunciato a seguito dell'ispezione effettuata nello stabile. Il primo intervento della Guardia di Finanza era avvenuto nel marzo scorso.

Laboratorio cinese non a norma: immobile sequestrato

L’attività di polizia economico-finanziaria è stata avviata con l'intento di contrastare il fenomeno “apri e chiudi”, utilizzato in particolar modo da amministratori di nazionalità cinese, rilevando che gli stessi, avvicendandosi anche nelle cariche aziendali, aprono aziende e poi le chiudono nel breve periodo, con la conseguente irreperibilità del titolare insolvente verso debiti tributari.

Nelle prime fasi dell’attività ispettiva, è stata rilevata la mancata ottemperanza alle norme sanitarie e di sicurezza sul lavoro in particolare, sono state rinvenute oltre 14 macchine da cucire ad uso professionale, di cui due, utilizzate per il confezionamento di sacchetti in tessuto, erano collegate alla rete elettrica e con i quadri elettrici aperti e con il pericolo costante di contatto tra il personale utilizzatore delle stesse e gli elementi in tensione.

Inoltre, è stato rilevato che l’ambiente principale del laboratorio, dove i dipendenti, tutti di nazionalità cinese e regolarmente assunti, sono stati trovati intenti a lavorare, era ingombro di una considerevole quantità di materiale semilavorato, consistente prevalentemente in sacchetti in materiale tessile, nonché scatoloni e cascame vario, non rilevando alcuna segnaletica e cartelli indicanti le vie di fuga in caso di emergenza.

Inoltre, il titolare della ditta individuale non era in possesso della certificazione di conformità CE delle macchine confezionatrici di sacchetti in tessuto e delle indicazioni degli interventi manutentivi periodici svolti, non disponeva della certificazione di conformità dell’impianto elettrico, non aveva nominato il medico competente, aveva omesso la sorveglianza sanitaria di tutto il personale, non aveva redatto il documento di Valutazione dei Rischi, non aveva nominato il responsabile del Servizio di prevenzione e protezione, non aveva provveduto alla formazione, in materia di sicurezza, di tutto il personale, non aveva formato e nominato i lavoratori addetti alla gestione delle emergenze di primo soccorso, evacuazione e lotta antincendio, non aveva la disponibilità della cassetta di primo soccorso, non era in possesso della Certificazione di prevenzione incendi e delle adeguate misure di sicurezza adottate in caso di emergenza ed evacuazione dei locali produttivi e, in merito ai mezzi di estinzione incendio, aveva posto tutti i dispositivi in modo accatastato dietro a materiale di scarto (listelli di legno) e senza cartelli identificativi.

Nel corso delle attività, si è proceduto ad individuare degli annessi locali dormitorio non idonei all’utilizzo, in quanto privi di luce ed aerazione naturale e l’uso di due macchine confezionatrici di sacchetti in tessuto, in relazione alle quali era pendente un ordine impartito dall’autorità, per ragioni di igiene, salute e sicurezza. Lo stabile è stato quindi posto sotto sequestro.

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