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Cronaca Schio

Dai lettori: "Anche a Schio le altane di caccia abusive"

In questi giorni sono state rinvenute ulteriori altane di caccia, alcune con assetto piuttosto precario, nei boschi di Monte Magrè, nelle contrade Gecchellini e Chele, nell'area scledense

Prosegue la campagna effettuata nel Vicentino dal Gruppo d’Intervento Giuridico onlus in collaborazione con la Lega per l’Abolizione della Caccia per verificare la legittimità urbanistica e paesaggistica di numerose postazioni venatorie con strutture fisse (altane, capanni in muratura e legno).

Dopo quelle riscontrate nei boschi dei Comuni di Malo, Castelgomberto e Monte di Malo, finora risultate prive di autorizzazioni urbanistico-edilizie e paesaggistiche in seguito alle verifiche effettuate dalle Amministrazioni comunali e dalla Polizia locale, nell’ottobre 2011 Gruppo d’Intervento Giuridico onlus ha richiesto informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni interventi riguardo ad altane di caccia nel Bosco comunale La Guizza, in Comune di Isola Vicentina (10 ottobre 2011), lungo la Via Spelaia, in Comune di Arzignano (12 ottobre 2011), in Contrada Bianchi, in Comune di Recoaro Terme (12 ottobre 2011) e in Contrada Zovo di Novale (Passo Zovo), in Comune di Valdagno (4 ottobre 2011).

In questi giorni (6 gennaio 2012) sono state rinvenute ulteriori altane di caccia (alcune con assetto piuttosto precario) nei boschi di Monte Magrè (Contrade Gecchellini e Chele), in Comune di Schio. Anche in questo caso – come nei precedenti – sono stati interessati, oltre al Comune territorialmente competente, il Ministero per i beni e le attività culturali, la Soprintendenza per i beni architettonici e ambientali di Verona, i Carabinieri del G.T.A. di Treviso, il Corpo forestale dello Stato e – per gli eventuali aspetti di competenza – la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza. Anche il Coordinamento protezionista vicentino ha avviato un’attività di monitoraggio sulle Prealpi Venete. Si attendono verifiche ormai su vasta scala su un fenomeno di compromissione territoriale a fini venatori che appare finora sfuggito a controlli sul rispetto della legalità e dei valori naturalistici del territorio. p. Gruppo d’Intervento Giuridico onlus Stefano Deliperi

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