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Cronaca

Militare morto in Afghanistan: era un geniere-paracadutista dei guastatori di Legnago

Si chiamava Roberto Marchini, aveva 28 anni e risiedeva nella provincia di Viterbo. Il soldato è rimasto ucciso dall'esplosione di un ordigno mentre era con alcuni afgani. Era il suo ultimo giorno di missione

Stava svolgendo un'attività di ricognizione insieme a militari afgani il primo caporal maggiore Roberto Marchini, ucciso poco fa nell'esplosione di un ordigno in Afghanistan. Era al suo ultimo giorno di missione in Afghanistan: una volta rientrato dal servizio che stava svolgendo sarebbe dovuto partire per l'Italia. Era un geniere-paracadutista dell'ottavo reggimento guastatori di Legnago, in provincia di Verona.

Da quanto si apprende al ministero della Difesa, l'episodio è avvenuto a circa 3 chilometri a ovest dalla 'Fob Lavaredo', la base avanzata del contingente italiano nel distretto di  Si tratta dello stesso distretto nel quale 10 giorni fa, il 2 luglio, è stato ucciso il caporal maggiore scelto Gaetano Tuccillo, anch'egli vittima di un 'Ied', uno di quegli ordigni esplosivi rudimentali ma molto potenti che proprio gli artificieri del Genio come Marchini hanno il compito di neutralizzare.

Salgono a 40 i morti italiani dall'inizio della missione Isaf in Afghanistan, nel 2004. Di questi, la maggioranza è rimasta vittima di attentati e scontri a fuoco, altri invece sono morti in incidenti, alcuni anche per malore ed uno si è suicidato. In alcuni casi i militari coinvolti non facevano parte di Isaf, come il tenente colonnello dei carabinieri Cristiano Congiu, ucciso poco più di un mese fa in un episodio di criminalità comune. Il 2010 è stato fino ad oggi l'anno più sanguinoso, con 13 vittime.

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