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Risse al bar, due arresti: il questore chiude un locale

Notte folle a Vicenza: in carcere due protagonisti delle violenze. Daspo per 4 persone

Nella serata di mercoledì, le volanti della questura, con l’ausilio di una pattuglia dei carabinieri, sono intervenuti presso il bar "Beverly Hills" di Vicenza, in strada Ca’ Balbi n.480, per sedare una rissa alla quale risultavano avere partecipato tre persone: G.L.S. di 47 anni – N.L.S. di 19 anni e H.T.D.di 43 anni che – all’esito degli accertamenti – sono stati per questo indagati in stato di libertà. Da una prima ricostruzione, la rissa avrebbe avuto origine dal fatto che L.S.N. e L.S.G. imputavano al T.D.H. di avere in precedenza danneggiato un’auto di loro proprietà. Più tardi, verso le 23, le volanti e i carabinieri sono intervenuti nuovamente nella stessa zona, questa volta al bas "Ca' Balbi" arrestando due delle persone già coinvolte nell’episodio precedente  (G.L.S.- N.L.S.), nonché C.L.S. 21 anni. I tre, legati dal vincolo di parentela, dovranno rispondere del reato di partecipazione ad una rissa, aggravata dallo sfondo razziale. 

In particolare, il 21enne, ferito al naso in precedenza durante circostanze in corso di accertamento, si è recato nel locale pretendendo da bere dal titolare del bar (di origini cinesi), il quale rendendosi conto della situazione, ha preferito non aderire alla richiesta, porgendo al ferito alcune salviette in carta, affinché si potesse cauterizzare il naso: per tutta risposta il ferito lo avrebbe minacciato con frasi a sfondo razziale attinenti alle proprie origini di nascita.

Ne scaturiva un alterco che degenerava un una vera e propria aggressione fisica tra soggetti contrapposti. Infatti, visti i modi irruenti di C.L.S., alla controversia si sono uniti i due figli maggiorenni del titolare del bar, presenti in loco, accorsi a sostegno al padre. Nel frattempo, sul posto, sono arrivati autonomamente a bordo di un’auto anche gli altri 2, probabilmente contattati telefonicamente dal 21enne, i quali vedendo il loro familiare ferito al naso, si sono scagliati contro al titolare del bar Ca' Balbi ed i propri figli, facendo scaturire la rissa, al termine della quale hanno riportato lesioni personali per cui sono stati dapprima soccorsi in ospedale e successivamente condotti in questura e arrestati. Il titolare del bar ed i propri due figli, sono stati contestualmente indagati in stato di libertà, per rispondere del reato di partecipazione alla rissa. Dell’arresto, veniva avvisato pm di turno, il quale ha disposto che gli arrestati venissero portati in carcere. 

A seguito dell’accaduto, il questore ha disposto la sospensione della licenza e la contestuale, immediata chiusura del bar “Ca' Balbi” per un periodo di 10 giorni. Sartori, inoltre, ha emesso nei confronti dei quatro soggetti coinvolti nei gravi fatti avvenuti, altrettanti Daspo, vietando a costoro di accedere ai bar ed ai locali notturni della zona Ca’ Balbi di Vicenza per il periodo di 2 anni. Sono infine in corso ulteriori approfondimenti per meglio ricostruire quanto accaduto presso l’altro pubblico esercizio (bar Beverly Hills). 

"Il provvedimento del questore - rende noto la questura - ha comunque valutato anche la presenza di una serie di ulteriori episodi e fatti desumibili da vari interventi pregressi, effettuati, nel corso degli ultimi mesi, da tutte le Forze di Polizia, per casi di disturbo al vicinato ed episodi di violenza che hanno procurato allarme sociale, evidenziando il pubblico esercizio anche come luogo di ritrovo di persone pluripregiudicate. Dette circostanze, culminate con il grave episodio avvenuto nella serata dal 17 agosto, hanno determinato l’odierna decisione del Questore, il quale ha disposto la sospensione della licenza in base all’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza: si tratta, in questo caso, di un provvedimento finalizzato a far si che venga interrotta una situazione gravemente compromissoria per l’ordine e la sicurezza pubblica, e ciò a prescindere da ruolo ed eventuali responsabilità in capo ai gestori, in quanto tale provvedimento, per la sua natura giuridica, non è destinato a sanzionare il loro comportamento". 

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