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Cronaca

Le reliquie di Don Bosco a Schio: appuntamento il 6 dicembre

Dopo Padova l'urna con le spoglie del Santo farà tappa anche nel Comune vicentino dove sarà accolta dal sindaco della città e dal vescovo Beniamino Pizziol. Tante le iniziative fino a sabato

Dopo la vicina Padova le reliquie di Don Bosco arriveranno anche nel Vicentino e precisamente a Schio, l’unica tappa prevista nella nostra provincia della peregrinazione dell’urna, cominciata nel 2009 da Torino. L’appuntamento religioso è fissato per venerdì 6 dicembre e fitto è il calendario delle iniziative:

IL PROGRAMMA. L’urna arriverà nel Duomo di Schio attorno alle 17.30. Alle 17.45 ci sarà il saluto del sindaco e delle autorità,  quindi, alle 19 il Vescovo di Vicenza Beniamino Pizziol, presiederà la Santa Messa. Alle ore 20.45, dopo la celebrazione eucaristica, i fedeli si recheranno in processione al Palazzetto “Don Bosco”, dove alle 21 ci sarà la Preghiera con la comunità africana a cui farà seguito, alle ore 21.30, la Veglia di preghiera con testimonianze. Alle ore 23 inizierà la Veglia di preghiera che si protrarrà per tutta la notte. Il programma continuerà anche sabato 7 dicembre e inizierà la mattina presto: alle 7.30 vi saranno le Lodi solenni con la comunità salesiana, alle ore 8.30 la Santa Messa con le religiose e i membri della famiglia salesiana, alle 10 inizierà un tempo di preghiera personale con visita libera alla reliquia e alle 12 il Cerchio mariano. Infine alle 14.30 la tappa di Schio si concluderà con il momento che forse Don Bosco avrebbe più apprezzato: con il saluto alla presenza di tutti i ragazzi dell'oratorio e del catechismo.

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SANTO DEI GIOVANI. Grande è l’attesa per questo evento che già a Padova ha radunato moltissimi fedeli di Vicenza. Come racconta anche don Roberto Dal Molin, superiore dei Salesiani del Triveneto ad un'intervista per la Diocesi: “La peregrinazione dell’urna ci dice che oggi Don Bosco continua a prendersi cura dei giovani. Era lui che si scomodava, che andava a visitarli in mezzo ai lavori, nelle botteghe e nelle fabbriche. Lì rivolgeva una parola a uno, un’attenzione a un altro, e lasciava tutti con una grande gioia. Allo stesso modo viene a noi, nelle nostre città, consegnandoci nuovamente quella passione di Dio che lo ha portato a essere appassionato dei giovani, specialmente i più poveri. Ci fa uscire dai nostri orizzonti, dalle nostre sicurezze per chiederci di essere protagonisti nel grande  e inesauribile sogno di Dio”.

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