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Cronaca

Rapinarono villa travestiti da carabinieri: arrestati dai "colleghi" veri

In carcere sono finiti un italiano e uno sloveno residenti nel bresciano e due albanesi. Il fatto è avvenuto il 27 maggio scorso, 50mila euro il bottino. Fondamentali le intercettazioni

Indossando la divisa da militare dell'Arma quando hanno rapinato il presidente di una Onlus nella sua abitazione, nella città berica. Sono stati arrestati dai "colleghi" veri. Nell'indagine risultano indagate altre due persone. In carcere sono finiti un italiano e uno sloveno residenti nel bresciano e due albanesi che vivono invece nel bergamasco.

Il fatto è avvenuto il 27 maggio scorso. Due malviventi, vestiti da carabinieri, hanno tratto in inganno la vittima che ha aperto la porta di casa, consentendo così agli altri due banditi con il volto coperto da passamontagna e armati di pistola, di fare irruzione. Il presidente della Onlus e sua moglie sono stati immobilizzati, mentre i banditi si impossessavano di 50 mila euro in contanti.

Secondo quanto accertato dall'Arma berica ad informare i malviventi sono stati i due padovani, poi entrambi denunciati. I carabinieri hanno individuato gli indagati mentre stavano svolgendo intercettazioni telefoniche nell'ambito di un'altra inchiesta relativa ad un piano di rapina che stava per essere messa in opera. Gli indagati sono stati così "agganciati" fino all'epilogo del loro arresto. Nell'indagine è inoltre emerso che lo sloveno prima del colpo si era rivolto più volte a una maga in Albania pagandola duecento euro per ogni consulto per sapere quando fare la rapina e in che modo.

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