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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Minacciate e rapinate in Campo Marzo: una delle vittime riconosce i baby aggressori

Nei guai due 15enni vicentini che, inizialmente hanno negato i fatti alla polizia e poi hanno consegnato la lama con la quale avevano intimorito le ragazze facendosi poi consegnare il denaro

Lo scorso 5 febbraio, intorno alle ore 16, nell'area di Campo Marzio, due giovani minorenni sono rimasti vittima di una rapina ad opera di due coetanei. Gli aggressori, dopo aver minacciato la coppia di amici con un coltello, si sono fatti consegnare alcune decine di euro per poi scappare via a piedi.

Le due giovani vittime hanno poi denunciato l'accaduto alla polizia che ha fatto partire le indagini. Le testimonianze raccolte dagli agenti e alcuni fotogrammi individuati dal sistema di videosorveglianza cittadina, hanno consentito di identificare alcuni probabili soggetti coinvolti.

La svolta è arrivata nel pomeriggio di lunedì 14 febbraio quando una delle due vittime ha contattato il 113 riferendo di aver riconosciuto uno degli autori della rapina mentre stava aspettando l'autobus in una piazza del centro di Vicenza. Le Volanti hanno quindi intercettato l'autobus e, dopo averlo fermato, hanno effettuato un controllo a bordo. Qui gli agenti hanno individuato i presunti rapinatori che, portati negli uffici della Questura, hanno inizialmente negato ogni coinvolgimento nella vicenda, ammettendo poi spontaneamente le proprie responsabilità, sino ad accompagnare i poliziotti nel luogo esatto in cui, subito dopo la rapina dello scorso 5 febbraio, avevano occultato il coltello a serramanico con cui avevano minacciato le vittime.

Nella disponibilità di uno dei due giovani, infine, è stata rinvenuta anche della marijuana, in una quantità compatibile con l’uso personale. Gli autori della rapina, entrambi quindicenni e vicentini, incensurati, sono quindi stati segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia poiché responsabili del reato di rapina aggravata in concorso. Al termine degli atti di Polizia giudiziaria, entrambi i giovani sono stati riaffidati ai propri genitori.

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