Pistola alla tempia della cassiera, ma rapina fallita: due arrestati

Aveva fatto irruzione in banca, a volto scoperto, ed aveva piantato la pistola alla tempia della cassiera per farsi consegnare il denaro. L'atto criminale però non era andato a buon fine e il malvivente si era allontanato a piedi dalla Cassa di Risparmio di San Giuseppe di Cassola. Nel giro di tre ore era già nelle mani dei carabinieri, grazie all'occhio vigile di un militare che l'ha riconosciuto in un parco di Mussolente. Ora Abderamin Alaui, marocchino, ed il complice Matteo Girardello, di Romano D'Ezzelino sono stati condannati rispettivamente agli arresti domiciliari ed al carcere.

La rapina risale al 15 marzo scorso, quando Alaui entra nella sede dell'isitituto bancario, alle 3 di pomeriggio, con una pistola in mano. La punta alla testa della cassiera che, per una serie di dispositivi di sicurezza, è impossibilitata a consegnargli il denaro. Interviene anche il vice direttore ed il marocchino, innervosito si allontana a piedi. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Romano d'Ezzelino, ad attenderlo poco distante c'era Matteo Girardello, con precedenti di furto di rame. Il vicentino lo scarica a Mussolente e presumibilmente torna a Romano, dove si preoccupa di occultare la pistola, in raltà una scacciacani, in casa di parenti.

Immediate scattano le ricrche a tappeto dei carabinieri che, grazie ai filmati della banca, hanno un'immagine abbastanza chiara del rapinatore. Infatti l'uomo viene individuato dopo tre ore in un parco a Mussolente. Alaui confessa immediatamente e riferisce che la pistola è nelle mani del Girardello. I militari lo rintracciano e trovano a casa sua il giubbotto usato per la rapina e si fanno dire, dopo qualche reticenza dove sia l'arma. Ieri l'esecuzione degli arresti.