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Cronaca

Raggirava anziani e disabili promettendo un bagno nuovo: decine di truffe nel Vicentino

In manette I.B., 57enne veneziano. Gli inquirenti hanno accertato entrate mensili di ben 20mila euro, per un ammontare complessivo dell'intera attività 500mila euro

Un’operazione svolta dai carabinieri di Canal San Bovo della compagnia di Cavalese (Trento), ha permesso di arrestare un truffatore veneziano che, ad oggi, risulta aver commesso numerose truffe (allo stato 185) e che avrebbe colpito anche nel vicentino (oltre che a Feltre, Lamon, Santa Giustina, Belluno, Ponte nelle Alpi, Longarone, Cadore Borca di Cadore, Lozzo di Cadore, Sappada, Pieve di Cadore, Meolo, Portogruaro, Ferrara, Udine, Sacile, Trevigiano, Pordenone).

Tra l’ottobre ed il novembre 2015 la stazione Carabinieri di Canal San Bovo (Trento) ha ricevuto 5 denunce sporte da persone anziane che avevano trovato il “coraggio” di raccontare quanto accaduto. Ai militari hanno dichiarato di essere stati contattate da un call center di una ditta Veneta, che proponeva l’installazione di un box doccia, in molti casi provvisto di specifici accessori per l’utilizzo da parte di persone invalide, in sostituzione della vecchia vasca da bagno.

Successivamente, a seguito degli accordi verbali, si presentava nelle rispettive abitazioni I.B., 57enne veneziano il quale, attraverso subdoli artifizi e raggiri, prospettava la possibilità di realizzare i lavori pattuiti in un solo giorno, ad un prezzo particolarmente vantaggioso, inducendo così in errore le vittime che, in buona fede, sottoscrivevano i contratti di fornitura e posa in opera del materiale.

Astuta è risultata anche la metodologia di selezione delle vittime, individuati attraverso l’elenco telefonico che vede ormai come utenti persone di una certa in età in considerazione del sopravento degli smart phone.

L'analisi dei contratti, svolta dai carabinieri, ha evidenziato come gli stessi fossero sin dall’origine viziati sia nel contenuto che nella forma in quanto non venivano sbarrate le caselle dei sanitari prescelti, né veniva mai indicato l’inizio e la fine dei lavori, seppur concordato verbalmente, sfruttando la mancanza di lucidità del le anziane vittime.

Il 57enne quindi, si faceva versare un acconto tramite bonifico bancario, pari alla metà dell’importo concordato (circa 1.500 euro a contratto) e dopo averlo incassato, si rendeva irreperibile, senza mai adempiere a quanto concordato lasciando il lavori in fase iniziale. 

Le vittime si trovavano dunque con il bagno semi distrutto creando notevoli disagi dal momento che erano perlopiù invalidi ed affetti da degenerazioni neurologiche croniche oppure non deambulanti.

Sulla scorta delle denunce raccolte, la stazione carabinieri di Canal San Bovo ha dato inizio ad un articolata quanto caparbia attività investigativa coordinata inizialmente dalla dottoressa Maria Colpani della Procura della Repubblica di Trento, poi passata per competenza territoriale alla Procura di Venezia, che riuniva più procedimenti aperti da diverse Procure per analoghi episodi delittuosi commessi.

Dall’attenta analisi della movimentazione bancaria, gli inquirenti hanno accertato entrate mensili nelle casse dell’indagato di ben 20mila euro, per un ammontare complessivo dell’intera attività 500mila euro.

Il tribunale di Venezia, ha quindi emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di I.B., 57enne di Musile di Piave (Venezia). L'uomo è stato ricondotto al carcere di Venezia. Il materiale rinvenuto a seguito della perquisizione effettuata  ha consentito di scoprire ben 73 nuove presunte truffe che vanno sommate alle 112 già cristallizzate per un totale di 185 truffe.

Particolarmente meschini sono risultati i contenuti delle 185 cartelle sequestrate, catalogate secondo le caratteristiche fisiche e punti di criticità delle vittime con diciture del tipo: “disabile”, “novantenne”, “senza una gamba” “vedovo” “in carrozzina”, strumentali per la realizzazione delle progettualità criminose.

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