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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Bloccato da un poliziotto, mobilitazione del Bocciodromo in Tribunale: parla il questore

Nel giorno del processo di Denis, il ragazzo di origini cubane che dopo essersi rifiutato di fornire le proprie generalità e aver deriso un agente è stato agganciato al collo dallo stesso, gli attivisti si mobilitano mentre arrivano le prime dichiarazioni dalla Questura berica

"Nessun abuso deve rimanere taciuto!", queste le parole degli attivisti del Cs Bocciodromo presenti (una settantina circa) mercoledì mattina all'esterno del Tribunale di Vicenza per esprimere la loro solidarietà a Denis, il ragazzo di origini cubane fermato e bloccato da un poliziotto in piazza Castello, accusato di resistenza a pubblico ufficiale dopo che il giovane aveva deriso l'agente e si era rifiutato di fornire le proprie generalità.

Durante il presidio si sono susseguiti numerosi interventi nei quali gli attivisti hanno denunciato "gli abusi in divisa e le ingiustizie che ogni giorno le persone non bianche subiscono - spiegano - Pensiamo sia necessario aprire un dibattito pubblico e politico che metta fine all'intoccabilità delle forze dell'ordine e ponga in maniera urgente la richiesta dell'introduzione immediata dei numeri identificativi sulle divise".

Gli interventi hanno fatto emergere come a Vicenza il problema del razzismo sia reale, attuale e diffuso durante i controlli della polizia e non solo. "Basti anche solo vedere come sui social network sotto i vari articoli e post usciti sull’accaduto - spiegano -  i commenti violenti e razzisti si stiano susseguendo: ad esempio si trovano frasi come '' ha fatto bene, peccato che non è morto'' oppure ''noi italiani dobbiamo cacciare o uccidere tutti 'sti neri di merda'' oppure ''a me l'unica cosa che fa schifo sono 'sti immigrati di merda lezzi e luridi''.

"L’abuso di potere da parte delle forze dell’ordine, non è mai un caso isolato - continuano - vediamo Piacenza, Cucchi, Aldrovandi,  solo per citarne alcuni, e spesso, però, questi abusi rimangano impuniti o taciuti. Pensiamo, per questo, che  sia necessario non rimanere in silenzio e far emergere il problema aprendo un dibattito pubblico e politico che metta fine all'intoccabilità delle forze dell'ordine e ponga in maniera urgente la richiesta dell'introduzione immediata dei numeri identificativi sulle divise. In Italia non c'è una vera tutela di chi viene fermato e controllato dalle Forze dell'ordine visti gli scandali più e meno recenti legati all'abuso di potere". 

Il Cs Bocciodromo ha inoltre lanciato un crowdfounding di raccolta fondi per aiutare la famiglia per le spese legali e organizzeranno una serata di sensibilizzazione e informazione sugli abusi di potere delle forze dell'ordine.

Il giudice ha convalidato l'arresto del giovane mentre il questore di Vicenza è intervenuto sull'accaduto allontanando le accuse di razzismo avanzante nei confronti dei propri agenti: "Nessuno dei miei uomini ha comportamenti razzisti. C'è l'uso della forza ma non della violenza gratuita. La stessa cosa sarebbe potuta accadere a un italiano". Ha invitato inoltre ad andare oltre al video diventato virale sui social "C'è di più", ha dichiarato Antonino Messineo. Nei confronti dell'agente sarà comunque aperta un'indagine interna.

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