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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sit-in, venetisti e una messa: non si ferma la protesta, aggiornamenti

Sesto giorno di manifestazioni e presidi per "Blocchiamo l'Italia". A Montecchio Maggiore è stata montata una struttura su un terreno, mentre a Vicenza Ovest alle 16 di sabato ci sarà un prete. "Veneto decida" in corteo a Torri

La protesta "Blocchiamo l'Italia" a Vicenza non si ferma neanche durante il fine settimana, "ma non chiamateci forconi" è ormai il leit motive di ogni iniziativa. Molte quelle in programma per sabato 14. 

IL SONDAGGIO: GIUSTO "BLOCCARE L'ITALIA"?VicenzaToday - cronaca e notizie da Vicenza

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Blocchiamo l'Italia a Vicenza: 13 dicembre (foto facebook)

MONTECCHIO Al casello di Alte di Montecchio Maggiore, è stata montata, su un terreno privato, una tensostruttura, a simboleggiare che le manifestazioni non si fermeranno presto. Sabato, dalle 10, è stato organizzato un sit-in per ricordare tutti gli imprenditori che si sono tolti la vita in questi anni, l'ultimo ad Arzignano, durante il secondo giorno di proteste. 

VICENZA OVEST Il presidio di Vicenza Ovest verrà benedetto, sabato alle 16, da un sacerdote. La Diocesi ha subito precisato che si tratta di un'iniziatova personale. 

TORRI DI QUARTESOLO Dalle 10 di sabato, una serie di sigle aderenti a "Il Veneto decida" sfileranno in corteo, alla rotatoria del centro commerciale Le Piramidi verso la rotatoria della tangenziale sud. Probabili disagi alla circolazione. 

TANGENZIALE SUD. La Polstrada non segnala punti di particolare criticità, anche per lo scarso traffico, e annuncia l'imminente riapertura della tangenziale a sud di Vicenza, ancora da attuare nel pomeriggio di sabato. In molti presidi oggi sono state ricordate con brevi sit in le vittime della crisi, quegli imprenditori cioè che si sono suicidati perché schiacciati dai debiti o dall'assenza di liquidità. Luigi Ugone, promotore del comitato di Montecchio Maggiore conferma: "Siamo senza bandiera - afferma - abbiamo riunito destra e sinistra, poveri e ricchi, comunitari ed extra. Non chiediamo di uscire dall'Europa ma un'Europa diversa, più giusta".

REAZIONI. Tra i sindacati c'è diffidenza: ci sono "piazze piene di lavoratori che dicono cosa vogliono" e "altre dove si protesta in cui non si capisce che cosa vogliano", attacca la numero uno della Cgil Susanna Camusso. Anche Raffaele Bonanni, leader Cisl, non fa sconti: "I forconi rappresentano obiettivi e interessi particolari". Sul fronte opposto Silvio Berlusconi, dopo aver annunciato nei giorni scorsi un incontro con i Forconi annullato per evitare strumentalizzazioni, torna in campo: "Questa rivolta - avverte il leader di Forza Italia - è un sintomo grave di una crisi vera" con "ragioni profonde". La questione, quindi, si fa sempre più delicata e anche il governo si interroga su come muoversi.

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