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Cronaca

Faceva prostituire la moglie a Vicenza per non lavorare: arrestato albanese

Il reddito famigliare era costituito dai proventi dell'attività di prostituta della moglie rumena. Quando da Vicenza si sono trasferiti a Rovereto, la donna si è ribellata e ha fatto scattare le indagini della Questura di Trento

Per tre anni ha fatto prostituire la moglie rumena a Vicenza, con la scusa che non trovava lavoro. Ma la carriera da pappone di un trentenne albanese si è conclusa nel carcere di Trento, quando la moglie, dopo il trasferimento a Rovereto, ha collaborato con la polizia, raccontando tutto.

La squadra mobile lo ha arrestato ieri, con l'accusa di induzione alla prostituzione. Gli investigatori del dirigente Roberto Giacomelli, contestano all'albanese anche altri due reati, sfruttamento e riduzione in schiavitù

La Polizia di Stato ha ricostruito i fatti che nascono dal primo ingresso in Italia avvenuto tre anni fa a Vicenza. I due stranieri si erano conosciuti all'estero e si frequentavano come coppia innamorata. Giunti nel Veneto la ragazza, per aiutare economicamente il compagno che non riusciva a trovare lavoro, aveva cominciato a prostituirsi.

Dopo qualche anno, a seguito del trasferimento in Trentino, a Rovereto, ed al loro, la rumena non ha piu' accettato la vita da squillo, impostale dal marito. Da qui la collaborazione con le forze dell'ordine che hanno portato l'uomo nelle carceri di Trento.

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