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Cronaca Arzignano

Tornano a Chernobyl ma i genitori sono scomparsi: Arzignano si attiva

Le due bambine erano arrivate nel comune in provincia di Vicenza per trascorrere, ospiti di altrettante famiglie, un periodo terapeutico nell'ambito del progetto Chernobyl

Quando sono scese dal pullman che le riportava a casa, dopo il soggiorno ad Arzignano, non hanno trovato nessuno ad aspettarle. Mentre due bimbe bielorusse erano ospiti di altrettante famiglie vicentine, le loro famiglie si sono disgregate per problemi di alcool e di disagio sociale. Ora, i volontari del Progetto Chernobyl, che si preoccupa di garantire qualche mese in ambienti salubri ai bimbi nati nel distretto dove esplose il reattore nucleare nell'86, stanno cercando di capire come togliere le piccole dagli orfanatrofi e riportarle in Italia. La vicenda è stata raccontata a Il Giornale di Vicenza. 

"Il legame che si viene a creare tra le famiglie ospiti e questi bambini è fortissimo - spiega a Vicenzatoday una volontaria, Nicoletta - Spesso arrivano la prima volta a 6/7 anni e tornano, ogni anno, fino all'adolescenza. Quando sono in Bielorussia, i rapporti vengono mantenuti in forma epistolare e gli affidatari temporanei provano affetto reale per questi piccoli". Normale, quindi, che le famiglie che conoscono le bambine, oltre ai rappresentanti stessi dell'associazione, siano sinceramente preoccupati per la sorte delle due: "Stiamo cercando di fare il possibile per capire la situazione e, se necessario, riportarle in Italia - conclude - Ma le autorità bielorusse sono molto rigide su adozioni ed affidi". 


 

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