Bassano, morì al San Bassiano: 14 anni per ottenere giustizia
Pietro Castellan perse la vita al nosocomio. Aveva il potassio fuori dai valori ma il laboratorio di analisi non avvisò nessuno. Dopo quasi tre lustri la Cassazione ha dato ragione ai famigliari che accusarono l'ospedale
La tragica vicenda risale al 5 aprile 2004 e ci sono voluti quasi tre lustri per ottenere un riconoscimento di responsabilità da parte del tribunale. Sono passati infatti 14 anni dalla morte di Pietro Castellan. Ricoverato al San Bassian in condizioni critici, gli esami clinici dell'uomo avevano registrato i valori del potassio fuori controllo ma il laboratori di analisi non avvisò né il medico di Castellan né lo stesso paziente che morì tre giorni dopo.
Nei giorni scorsi, come riporta Il Giornale di Vicenza, la Cassazione civile ha accolto il ricorso dei famigliari che si erano rivolti al tribunale di Bassano denunciando la responsabilità dell'ospedale. Al tempo sia il palazzo di giustizia della città del Grappa sia il verdetto di secondo grado a Venezia diede ragione alla struttura ospedaliera.
Secondo la Cassazione Castellan poteva essere salvato se l'informazione sul suo stato di salute fosse stata comunicata tempestivamente. Per la Sezione 3 civile la lettura dei giudici di Bassano e Venezia era sbagliata: "al di là ed a prescindere da qualsivoglia indicazione normativa, regolamentare o semplicemente amministrativa (protocolli interni ovvero "linee guida"), il valore della potassiemia emerso dalle analisi (7.3 mEq/i) indicava inequivocamente un pericolo di vita del paziente, e ne imponesse una immediata comunicazione ai medici curanti". Ora spetta a una nuova sezione della Corte d'Appello di Venezia a stabilire l'entità del danno.