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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pfas: Vicenza vieta l'utilizzo di acqua dai pozzi per alimenti e animali

Vicenza accoglie l'indirizzo della Regione Veneto sui Pfas: vietato l'utilizzo di acqua a scopo potabile, per la produzione di alimenti e per l'abbeverata di animali di allevamento, prelevata da pozzi privati. Variati: "Sarebbe stata doverosa un'ordinanza regionale"

Il sindaco ha firmato un'ordinanza a tutela della salute pubblica relativamente all'utilizzo di acqua a scopo potabile, per la produzione di alimenti e per l'abbeverata di animali di allevamento, prelevata da pozzi privati a seguito della presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) nelle falde acquifere del territorio comunale.

La nuova ordinanza, che segue e sostituisce le due precedenti del 2013 e 2014, tiene conto degli indirizzi dati dalla Regione Veneto, del parere del Ministero della salute e dell'Istituto superiore della sanità a seguito dei riferimenti documentali che testimoniano la presenza di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).

Pertanto, considerate le indicazioni del dipartimento di prevenzione dell'Ulss 6, si è ritenuto necessario emettere un'ordinanza contingibile e urgente per dare continuità all'azione di prevenzione e tutela della salute pubblica secondo il principio di “massima precauzione”.

La novità rispetto ai precedenti provvedimenti è il controllo annuale anche dei pozzi nelle aziende zootecniche usate per abbeverare animali (fino ad ora il controllo era solo per pozzi ad uso potabile e alimentare per consumo umano).

Quindi vengono date delle precise disposizioni rivolte ai proprietari di pozzi privati utilizzati a scopo potabile, alle aziende di produzione alimentare e ai proprietari di aziende zootecniche.

“I precedenti controlli nel territorio comunale hanno dato esito negativo e quindi consideriamo la situazione non grave, ma comunque c’è preoccupazione perché non possiamo escludere sorprese in futuro – commenta il sindaco Achille Variati -. Invito quindi tutti i cittadini che posseggono pozzi privati ad ottemperare agli obblighi previsti dall'ordinanza che ho firmato questa mattina, nell'interesse di loro stessi ma anche di tutta la cittadinanza”.
“Sono purtroppo deluso – ha aggiunto il sindaco - perché di fronte ad un inquinamento così vasto in Veneto, sarebbe stata doverosa un’ordinanza della Regione Veneto, che quindi avrebbe potuto disciplinare l'intera area regionale interessata dall'inquinamento da Pfas. Ancora una volta, invece, sono i sindaci e i Comuni a dover farsi carico di attività che competono ad altri, inglobando nell'ordinanza le direttive ricevute dall'Ulss per la tutela della salute pubblica. Un'ulteriore delusione deriva dal fatto che la Regione non ha mai risposto alle lettere inviate dal Comune di Vicenza per chiedere che le spese per le analisi obbligatorie siano coperte dal sistema pubblico (mentre ora i costi dei controlli dell'acqua sono a carico dei privati) poiché la causa del problema non dipende dai proprietari dei pozzi. Dato che il costo continua a ricadere sui privati, abbiamo riproposto, per chi lo desidera, la convenzione con Acque Vicentine che potrà eseguire le analisi a prezzo di costo senza alcun guadagno per l’azienda, fermo restando che i cittadini possono rivolgersi anche ad altri”.

Con l'obiettivo di censire e mappare i pozzi privati, come richiesto dalla Regione Veneto, i proprietari di pozzi privati utilizzati a scopo potabile, di aziende di produzione alimentare che utilizzano i pozzi come approvvigionamento idrico e di aziende zootecniche (anche di tipo familiare), in caso di presenza di pozzi come fonte di approvvigionamento idrico devono fornire al Comune, se non lo hanno mai fatto, le informazioni richieste in una scheda allegata all'ordinanza, già diffusa con la precedente ordinanza del 20 agosto 2014.
Chi lo avesse già fatto in precedenza dovrà integrare le informazioni, se mancanti, in modo che gli uffici abbiano le schede complete. Le informazioni richieste sono relative alle modalità di utilizzo dei pozzi, anche in presenza di un allacciamento all'acquedotto, all'ubicazione, profondità, pesca e finestratura. La scheda dovrà essere inviata al settore ambiente, energia e tutela del territorio, in piazza Biade 26, 36100 Vicenza, tramite posta o tramite mail agli indirizziecologia@comune.vicenza.itvicenza@cert.comune.vicenza.it.

Inoltre gli stessi soggetti devono effettuare campionamenti di acqua sui pozzi utilizzati a scopo potabile o per la produzione di alimenti, con cadenza semestrale (solo le aziende zootecniche con cadenza annuale) per verificare che siano rispettati i valori di performance stabiliti per l'acqua potabile, come da parere del Ministero della salute del 29 gennaio 2014: i PFOA e altri PFAS devono essere minore o uguali a 500 ng/l, i PFOS minori o uguali a 30 ng/l.

Le analisi dovranno essere effettuate da laboratori accreditati, le prime entro 60 giorni dalla pubblicazione dell'ordinanza. I referti delle analisi dei pozzi devono essere trasmessi al dipartimento di prevenzione dell'Ulss6 entro 30 giorni dalla data di emissione, da parte del laboratorio di analisi, insieme al verbale di prelievo secondo le modalità indicate in ordinanza.
L'Ulss 6 valuterà gli esiti delle analisi.

Acque Vicentine si è resa disponibile ad effettuare le analisi al costo di 98 euro compresa iva per la ricerca di sostanze perfluoroalchiliche e al costo di 68 euro per il percampionamento. 
La richiesta potrà essere fatta tramite modulo che a breve verrà pubblicato nel sito www.comune.vicenza.it. I campioni potranno essere prelevati anche direttamente da chi richiede l'analisi, utilizzando bottiglie in polipropilene o polietilente da mezzo litro e andranno consegnati ad Acque Vicentine SpA, nella sede di viale dell'Industria 23 il lunedì e il martedì dalle ore 8 alle 12.

Il censimento avviato nel 2014 ha consentito di sapere che a Vicenza ci sono 412 pozzi di cui 204 in abitazioni collegate alla rete idrica pubblica ed utilizzati prevalentemente a scopi irrigui e 208 in abitazioni non collegate ed utilizzati a scopi idropotabili.
A seguito delle valutazioni del Sian - Ulss 6 Vicenza, compiute sulle analisi presentate dai privati, sono emerse un totale di 7 "non conformità" di cui 6 casi risultavano compresi nella casistica già individuata con ordinanza del 2013 dove veniva individuata un'area nella zona ovest dove si vietava l'utilizzo dei pozzi per scopi potabili. Per l'unico caso di superamento dei limiti di performance, rilevato in zona di Lobia, è stata emessa ordinanza di divieto di utilizzo. Successivamente le controanalisi eseguite dal Sian hanno dimostrato il rientro nella norma.

L'ordinanza e la check list per il censimento dei pozzi sono pubblicate nel sito www.comune.vicenza.it, Amministrazione, Sindaco, Ordinanze (https://www.comune.vicenza.it/amministrazione/sindaco/ordinanze/ordinanze.php/145971)

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