Aveva migliaia di file pedopornografici nel pc che usava al lavoro, in un ufficio pubblico. Gli inquirenti temono che tra quei bambini possa esserci anche il figlio. L'accusato è un vicentino di 51 anni, E.F., e l'operazione della procura di Venezia, competente in materia, risale ad alcuni mesi. I risultati dell'analisi dell'hard disk dell'uomo però sono arrivati solo nel giorni scorsi. 

La vicenda, riportata da Il Giornale di Vicenza, ha inizio quando un impiegato nota strani comportamenti nel collega quando viene sorpreso al pc. Aveva avuto l'impressione di vedere foto di nudi. Per vendicarsi di una scortesia, decide di smascherare la passione per i porno in orario lavorativo e resta inorridito quando scopre che si tratta di immagini hard di bambini. A quel punto, oltre che la direzione, avvisa anche la polizia.  

Scattano le indagini e le perquisizioni: a casa di E.F. non viene trovato alcun pc, e viene analizzato quello del lavoro, dove vengono rintracciate le immagini pedopornografiche. Separato, ma padre, si teme che tra i bimbi ritratti in pose oscene ci possa essere anche uno dei suoi figli, di età compatibile con quelle dei protagonisti degli scatti. Nell'appartamento, però, non sono stati trovati apparecchi adatti a fotografare. 

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