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Cronaca Zona Industriale / Viale della Oreficeria

Parlamento padano a Vicenza: la diretta

Domenica 4 dicembre alla Fiera di Vicenza si riunisce l'assemblea della Lega, dopo quasi 5 anni dall'ultima edizione. Fuori la protesta di No Dal Molin e indignati.

9.38 - La Fiera è blindata, le forze dell'ordine bloccano i manifestanti che cercano di avvicinarsi

9.55 - Iniziata la riunione del "parlamento padano". Nei pressi della Fiera inizia il presidio della protesta

10.00 - Occupato il tetto di un palazzo vicino alla Fiera, dal tetto srotolato uno striscione: "No alla farsa padana, tornatene a Roma"

10.30 - Sono circa 200 i manifestanti che presidiano la Fiera. Lo slogan: "Padania uguale Paperopoli". Intanto un drappello di attivisti ha calato lo striscione dal tetto della torre Girardi, un palazzo di vetro di otto piani che dà sulla vicina tangenziale. Il palazzo, mai completato del tutto, era stato bloccato per un caso si abusivismo.

11.00 - Guarda il video dello striscione calato dalla torre

11.15 - Il presidio nei pressi della Fiera si sposta in corteo e raggiunge la palazzina occupata dal cui tetto è stato calato lo striscione

11.25 - Fuochi d'artificio rossi sparati dal tetto del palazzo occupato

12.56 - Video: Olol Jackson commenta la giornata di protesta13

13.02 - Dentro la Fiera è Lega-show. Calderoli, nominato presidente del "parlamento": "A fare il culo a Monti in parlamento ci sarà Maroni". Il segretario della Lega veneta Gobbo interviene in dialetto veneto.

13.20 - L'ex ministro Roberto Maroni dal palco: "L'Europa è un progetto fallito. Non riesce a governare la complessità. Ed ora o annuncia fallimento o va verso direzione autoritaria che Thomas Hobbes chiamava il 'leviatano', un mostro che opprimeva gli uomini. Non vogliamo l'Europa 'leviatano'. Si parla già di una unione fiscale. Non è né democrazia né libertà questa è la strada peggiore. Noi vogliamo l'Europa dei popoli, un'Europa libera".

13.30 - Umberto Bossi dal palco del "parlamento padano": "Si apre una finestra importante per la storia. Noi dobbiamo essere pronti perché dopo le guerre si riscrivono i trattati. Dobbiamo essere pronti a lanciarci nelle finestre che dopo la crisi la storia aprirà ". E poi ancora: "La Padania vincerà. Lo stato italiano ha perso la partita. La guerra economica ha visto la sconfitta dell'Italia".

13.32 - Fuori dalla Fiera manifesta anche l'Idv con il consigliere regionale Antonino Pipitone: "Se questo è il loro parlamento, allora si dovrebbero dimettere subito e lasciare le ricche careghe da deputati e senatori della repubblica italiana. Già che ci sono i signori del Carroccio che sono qui a Vicenza per rispolverare le loro assise, farebbero meglio, per coerenza, a far dimettere anche tutti gli amici, parenti, sottopanza vari che hanno sguinzagliato ad occupare tutti i posti disponibili, dagli enti locali alle varie società partecipate".

13.38 - Umberto Bossi torna a incitare alla secessione: "Dobbiamo unirci, compatti, lottare per la Padania. La storia farà la sua parte".

13.43 - La seduta in Fiera del "parlamento padano" si conclude con la musica del Va Pensiero. Dalla platea si alzano cori "secessione, secessione". Ora i leghisti si dirigono verso la villa La Favorita di Sarego, dove continuerà la seduta.

14.25 - Calderoli ha annunciato il prossimo appuntamento della Lega, una "grande manifestazione il 15 gennaio a Milano". Inoltre ha affermato che "d'ora in poi chi aderisce alla Lega farà un giuramento, giurerà di realizzare l'indipendenza della Padania". Umberto Bossi ha mostrato una cartina dell'Europa realizzata per l'occasione: nella mappa la "Padania" si estende per tutto il nord Italia e comprende anche le Marche.

15.00 - Il "circo padano" si è spostato a Sarego, ai piedi dei colli berici, alla villa La Favorita. Qui riprende la parola Umberto Bossi: "Difficilmente l'euro resterà in piedi. La Francia e la Germania l'anno prossimo voteranno e Sarkozy e la Merkel avranno difficoltà a spiegare ai loro cittadini che devono pagare i debiti della Grecia e dell'Italia".

16.01 - Il parlamentare veneto del Pdl Maurizio Castro boccia il "parlamento padano": "Squinternato e torvo, oggi è echeggiato il grido della secessione, l'invocazione ossessionata a una Padania la cui credibilità storica è buona quanto un film su Ursus e Maciste" commenta il parlamentare. "Fino a quando il Veneto, la regione la cui economia è la più internazionalizzata d'Italia, potrà tollerare d'essere governata dalla Lega, cioé dal ceto politico più rattrappito in un localismo impaurito e regressivo?". Castro mette in discussione la già traballante alleanza Lega-Pdl: "Ho sempre difeso le ragioni dell'alleanza strategica tra il Popolo della Libertà e la Lega Nord, nel nome della comune matrice popolare e della comune vocazione comunitaria ma, dopo l'esibizione tribale di Vicenza, urge un confronto tra i due partiti del centrodestra veneto, senza retorica identitaria, senza muscolarità dopate".

16.20 - Le prese di distanza verso il "parlamento" leghista si fanno sempre più nette. Giorgio Conte, ccoordinatore regionale Fli del Veneto, parla di "una pessima metafora" riferendosi alla "vacca da mungere", termine usato oggi dal governatore del Veneto Luca Zaia per indicare il Nord. "Pensando a come la Lega ha trattato di recente la questione 'quote latte' da autorevoli esponenti leghisti mi aspettavo almeno una maggior attenzione su alcuni termini per evitare scivoloni che mettono in evidenza i più colossali errori del recente governo". E ancora: "La Lega ha utilizzato i soldi dei contribuenti non per risanare il debito pubblico o per finanziare lo sviluppo, ma per sanare i debiti di alcuni 'onesti' allevatori multati proprio per non aver rispettato le regole sulle 'quote latte'".

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