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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Operaio investito e ucciso da un camion, camionista positivo alla cocaina

Oggi, 9 maggio, si è concluso con una sentenza a 3 anni di reclusione il processo ad un autotrasportatore di Ravenna, accusato di aver causato il tragico incidente in cui il 4 febbraio del 2019, sulla strada provinciale che da Castelfranco porta a Resana, perse la vita Alessandro Farronato, 45enne residente nel Vicentino e dipendente di Veneto Strade

C'era l'ombra della droga che incombeva sul tragico incidente accaduto il 4 febbraio del 2019 lungo la strada provinciale 308 che da Castelfranco Veneto (Treviso) porta a Resana e in cui ha perso la vita Alessandro Farronato, un operaio di 45 anni residente nel vicentino che si trovava trovava a bordo strada per eseguire dei lavori di manutenzione.

Come riporta Trevisotoday il responsabile della tragedia, un camionista 50enne di Ravenna (difeso dall'avvocato Valentina Spada) accusato di omicidio stradale, era infatti risultato positivo ai test tossicologici sull'uso di cocaina. Oggi si è concluso il processo e l'aggravante di aver causato il sinistro in stato di alterazione da stupefacenti è caduta. L'imputato è stato comunque condannato ad un pena comunque molto severa: 3 anni di reclusione, contro i 3 anni e 6 mesi chiesti dall'accusa.

Il fatto era accaduto lungo la bretella che congiunge la strada regionale 53 alla Statale del Santo. Farronato sarebbe stato centrato e ucciso dal proprio furgone, che era parcheggiato a bordo strada, tamponato violentemente dal camion. Secondo le indagini la vittima era giunta sul posto a bordo di un mezzo di Veneto strade e con un collega erano al lavoro per sistemare delle protezioni stradali. Il camion, che avrebbe viaggiato ad un velocità di 84 chilometri all'ora in un tratto in cui il limite è 70, dopo aver travolto una serie di segnali stradali appena sistemati dagli operai avrebbe tamponato il furgone che è finito contro l'operaio, rimasto ucciso sul colpo, schiacciato tra il mezzo pesante e quello di Veneto Strade.

Il 50enne era risultato positivo ai test sull'uso di droga. Ma il 21 ottobre del 2022, chiamato a testimoniare, il medico del pronto soccorso intervenuto sul luogo della tragedia aveva riferito che l'autotrasportatore non avrebbe avuto nessuno dei sintomi tipici del consumo recente di stupefacenti. Quindi non si è potuto dimostrare che l'assunzione di cocaina fosse avvenuto, come sosteneva la Procura, precedentemente al sinistro e non nei giorni antecedenti.

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