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Cronaca

Nuovo ufficiale tra i carabinieri: "Omicidio Pretto, troppo presto archiviarlo"

Il delitto di Zermeghedo è ormai un "cold case". Assolutamente no, secondo Marco Ferrante, del nucleo investigativo dell'Arma che in occasione della sua nomina a Tenente ha ripercorso 35 anni di indagini nel vicentino

Quarant'anni di servizio quasi tutti passati al comando provinciale di Vicenza. Marco Ferrante, del nucleo investigativo dei carabinieri, dopo essere stato insignito dalla prestigiosa medaglia Mauriziana ora ha vinto il concorso per diventare Tenente dell'Arma.

Ferrante è  una vera e propria memoria storica del vicentino. Dopo un inizio come allievo sottoufficiale negli anni di piombo della mala del Brenta è stato trasferito a Vicenza dove ha vissuto in prima persona, per 35 anni,  i più salienti episodii legati alla crimanilità nel territorio berico. 

Dal sequesto Celadon che "ho vissuto in prima persona con due anni di indagini fino alla conclusione con il rilascio dell'ostaggio e l'arresto di tutta la banda" passando per il caso Stacchio e naturalmente anche per l'omicidio di Zovencedo. "Il caso Pretto è troppo preso per definirlo chiuso, ci stiamo ancora lavorando sopra". Su quali piste il neo ufficiale dell'Arma resta abbotonato ma l'impressione è che comunque ci sia una strada attualmente al vaglio. 

Ma com'è cambiata Vicenza in questi 30 anni. "Credo sia stato fatto un grosso lavoro per quanto riguarda i reati predatori, un fenomeno da tenere sempre sotto controllo ma che sembra diminuito sopratutto per quanto riguarda gli assalti agli orafi che negli anni 80 e 90 erano all'ordine del giorno". 

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