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Cronaca Valdagno

Omicidio di Francesca Benetti: "Bilella provato? Non ha urlato la sua innocenza"

Agron Xhanaj, legale della famiglia di Francesca Benetti, Valdagno, e promotore modifica della normativa sullo stalking, risponde alle parole dei legali di Antonino Bilella, che lo definiscono molto provato dalla carcerazione

Non può calare il sipario sul presunto omicidio di Francesca Benetti, 55enne di Valdagno, scomparsa nel nulla nel novembre scorso. Gli inquirenti sospettano che si tratti di omicidio e l'accusato è il custode della villa che la donna possedeva nel Grossetano, in carcere da 4 mesi. 

"Bilella e' provato? Perche' non ci dice cosa ha provato quando ha ucciso Francesca Benetti? Non ci ha fornito soluzioni alternative a quella prospettata dagli inquirenti per credere che non sia stato lui a compiere il terribile delitto - risponde  Agron Xhanaj, legale della famiglia  Benetti e promotore modifica della normativa sullo stalking, alle parole dei legali di Antonino Bilella, che lo definiscono molto provato dalla carcerazione - Perche' non ci dice cosa ha provato in questi mesi di silenzio nonostante i ripetuti appelli dei familiari, nonche' della madre della vittima, morta non solo per la malattia ma anche di crepacuore per il dolore causatole da quest'uomo". 

"Perche' non ci dice del perche' attraverso i suoi legali riferiva che avrebbe risposto alle domande solo dopo avere visto gli atti d'indagine - prosegue - E' legittimo per un indagato, anche del piu' terribile delitto previsto dal nostro ordinamento, che si avvalga della facolta' di non rispondere e attendere di conoscere prima gli atti per poi mettere in atto la propria strategia difensiva".

A questo punto, pero', secondo Xhanaj, Bilella deve anche accettare "che e' pure legittimo per le persone offese e gli inquirenti dubitare di lui. Un 'innocente' che oggi chiede la scarcerazione avrebbe quantomeno dovuto urlare la propria 'estraneita" dal fatto reato, sin dal primo momento in cui e' stato fermato, attraverso gli strumenti previsti per legge, ovvero interrogatorio piu' volte sollecitato o mediante dichiarazioni spontanee e non attraverso 'frasi di innocenza' riferite ai propri legali che non hanno nessuna valenza processuale". "Chi conosce gli atti sa bene che Bilella non e' estraneo alla scomparsa di Francesca Benetti - conclude il legale -. I giudici del tribunale di Liberta' hanno la giusta conoscenza di quei atti che sono sufficienti per confermare la misura cautelare in atto. Sono certo che faranno la cosa giusta. Abbiamo fiducia nell'Autorita'". 

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