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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Chiampo

Duplice omicidio di Chiampo, tutti i punti da chiarire sul massacro

Diego Gugole ha 25 anni. E' accusato di omicidio pluriaggravato. Un bonifico di 16mila euro e la sosta al bar dopo il delitto: "Volevo i soldi per comprarmi la casa". Quando il fragile castello di bugie è crollato, ha confessato tutto. Sui social scriveva: "Essere folli non è così male"

Sul suo profilo Facebook l'immagine di copertina ritrae una scritta sul muro: "La gente mi fa venire il vomito". La pagina di Diego Gugole, 25enne di Chiampo, accusato di omicidio pluriaggravato, si è ora riempita di commenti di ogni genere, tra insulti, auguri di morte e di una fine in galera. La rabbia della gente, il giorno dopo il massacro di Chiampo, si è riversata sui social, mentre la comunità del paesino di 12mila anime è ancora sotto choc per il duplice omicidio dei genitori, Sergio Gugole e Lorena Zanin, di 62 e 59 anni, che il ragazzo ha confessato. 

L'omicidio due giorni fa, nell'abitazione dei genitori con i quali conviveva. I coniugi sono stati uccisi a colpi di pistola, arma illecitamente detenuta e acquistata sul mercato nero per alcune migliaia di euro poco prima.  Martedì sera il 25enne și è spontaneamente presentato alla caserma del comando provinciale dei carabinieri di Vicenza, chiedendo di parlare con i militari. Dapprima con spontanee dichiarazioni e successivamente nel corso dell'interrogatorio ha confessato l'omicidio, nei dettagli, riferendo che il delitto sarebbe stato meditato da circa un mese, per soldi. Voleva impossessarsi di una consistente somma di denaro, circa 800.000 euro, guadagnata e investita dai genitori nel tempo anche in titoli, con la quale il figlio intendeva acquistare una casa ad Arzignano. Per quella casa una settimana prima aveva già corrisposto un anticipo a titolo di caparra. Voleva comprare anche una nuova autovettura.

Omicidio Chiampo: il massacro di Diego Gugole

Sono passate ore tra l'omicidio del padre e quello del madre. Il 25enne avrebbe esploso con la pistola due colpi contro il padre intorno alle 10, colpendolo alla testa, mentre era seduto al tavolo da cucina; avrebbe quindi atteso il rientro nell'abitazione della madre, che si era allontanata in precedenza con i nonni, ed al suo arrivo, intorno alle 13.20, avrebbe sparato alla madre. Nessuno dei vicini ha sentito nulla. Una donna avrebbe detto di aver sentito un rumore, confuso tra quelli dei lavori di ristrutturazione nel cantiere di fronte.

Tra i due omicidi Diego Gugole ha fatto una doccia. Ha cambiato i vestiti sporchi del sangue di mamma e papà. Ha trasferito con bonifico una somma di rilevante di denaro, circa 16.000 euro, dal conto corrente del padre a quello personale e nel pomeriggio è andato poi nei locali dell'impresa edile di Arzignano ed avrebbe consegnato al personale una ulteriore somma a titolo di anticipo per l'acquisto dell'immobile. Poi si è fermato ad acquistare dei sacchi in tela, vernice e pennelli da utilizzare per occultare le tracce di sangue in quanto l'intenzione era di nascondere i corpi, dopo averli riposti nei sacchi, all'interno dell'appartamento al piano terra. "Ultimamente non mi piaceva lavorare, spesso raccontavo bugie" ha raccontato. Martedì pomeriggio Diego Gugole è anche andato in un bar "a bere qualcosa", raccontano oggi i quotidiani locali. Lo hanno incrociato amici e conoscenti, uno si sarebbe fermato a parlare con lui dopo le 17. Nessuno ha notato qualcosa di strano.

I punti da chiarire

Quando vicini di casa e amici dei genitori hanno cercato di contattarli e le loro domande si sono fatte pressanti, Diego Gugole è presto crollato. Poco prima delle nove di sera un'amica della madre l'aveva chiamato allarmata, perché Sergio Gugole e Lorena Zanin non rispondevano. Sergio e Lorena non si erano presentati nemmeno all'assemblea di condominio nel pomeriggio, un fatto mai avvenuto prima. Il figlio ha provato a mettere insieme una nuova bugia, ha parlato di un presunto viaggio di lavoro all'estero di mamma e papà. Quando ha capito che tutto era ormai finito, è andato in caserma. Ai militari ha raccontato di non svolgere alcuna attività lavorativa da circa un anno, in precedenza aveva avuto brevi esperienze alle dipendenze di concerie della valle del Chiampo.

Restano vari punti da chiarire: in primis si indagherà sull'arma del delitto, una calibro nove semiautomatica polacca, che gli investigatori hanno sequestrato in casa. Gugole dice di averla acquistata da "un marocchino" per ben 3.800 euro, ma si andrà a fondo. Non è chiaro se davvero fosse seguito regolarmente da una psicologa, a cui si era rivolto spinto dai genitori. Non si sa se Diego fosse in sé: "Non aveva problemi psichiatrici conclamati", dice il suo avvocato. In paese lo chiamavano "il mona", non un complimento. Al mona "è scoppiata la testa", dicono ora gli amici che con Diego prendevano il tavolo nei locali della riviera il sabato sera. "Essere folli non è così male, se hai qualcuno con cui condividere la tua follia". "La mia follia è la mia salvezza, a essere 'normale' ho rinunciato da tempo". Sono solo alcuni dei messaggi che “gugol69” postava sui social a corredo di immagini di serate tra Vicenza e Jesolo. Nell'ultima foto di famiglia pubblicata sui social, non molto tempo fa, c'è Diego che abbraccia mamma Lorena. Papà Sergio è subito dietro. Sorridevano tutti.

Fonte: Today.it

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