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Musei di Vicenza, introiti raddoppiati rispetto a quattro anni fa

In quattro anni le entrate relative agli ingressi dei musei civici, teatro Olimpico compreso, sono passate da 489 mila euro a circa 868 mila euro. Lo ha annunciato martedì mattina dal vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci: "Un risultato sorprendente"

"Il dato è sorprendente". In quattro anni le entrate relative agli ingressi dei musei civici, teatro Olimpico compreso, sono passate da 489 mila euro a circa 868 mila euro. Questa, infatti è la cifra con cui si chiuderanno i conti del 2015, come annunciato questa mattina dal vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci.

“Uno degli obiettivi programmatici di questa amministrazione - è il commento del vicesindaco – era arrivare in cinque anni ad una sostanziale autonomia economica del comparto culturale-turistico rispetto al bilancio generale, a maggior ragione in anni di tagli che hanno penalizzato in particolare settori come i nostri. A circa metà del mandato posso senz'altro affermare che la direzione intrapresa è più che positiva, e supera le nostre stesse aspettative. Avevamo previsto di introitare circa 660 mila euro. Arrivare quasi a raddoppiare la performance di quattro anni fa, a maggior ragione in un periodo in cui non siamo ancora a pieno regime, con l'ala novecentesca e quella ottocentesca del Chiericati ancora chiuse al pubblico, significa aver fatto un grande passo avanti nella grande missione di valorizzare il nostro patrimonio artistico e monumentale, senza limitarci a restaurarlo ma mettendolo concretamente a valore”. Per Bulgarini d'Elci le cause di questa prestazione sono molteplici, a partire dall'elaborazione delle nuove tariffe che hanno creato molte opportunità di sconti e riduzioni per famiglie e residenti, rendendo più appetibile accedere alla rete museale.

L'aumento introdotto con le nuove tariffe – ha detto oggi l'assessore – non è risultato affatto punitivo, sia perché le formule diversificate hanno finito per richiamare più utenza, sia perché Vicenza ha imparato a mettere a disposizione dei visitatori un patrimonio straordinario che vale fino in fondo il costo del biglietto unico”. Per il vicesindaco una riflessione a sé merita il caso della chiesa di Santa Corona: “Si tratta del primo edificio sacro della città a cui si accede pagando il biglietto. Ebbene, questa scelta pare aver reso il monumento ancora più attraente, al punto che dall'introduzione del ticket avvenuta a gennaio sono già 40 mila i visitatori del tempio: un numero straordinario che si avvicina a quello registrato dalla pinacoteca”.

Accanto a questa piccola storia di successo, anche il gradimento della Basilica Palladiana viene confermato: “La Basilica – ha ricordato Bulgarini d'Elci – è diventata una sorta di microsistema autonomo in termini economici. Mantenerla aperta non solo non costa alle casse comunale, ma genera risorse per 100 mila euro all'anno”. Ottimi risultati, infine, sta registrando anche l'imposta di soggiorno, ovvero la tassa che pagano i turisti alloggiati in città. Rispetto al 2014 l'anno si chiuderà con un aumento del gettito pari a circa il 25%. L'anno scorso sono stati introitati 370 mila euro. Quest'anno si arriverà a circa 464 mila euro, cifra che supera le previsioni di bilancio, stimate in 430 mila euro in seguito alla rimodulazione delle tariffe. “Se il gettito della tassa di soggiorno – è la conclusione del vicesindaco – viene totalmente reinvestito nella promozione culturale, ciò che entra nelle casse comunali grazie ai biglietti dei musei finisce nel grande calderone del bilancio generale. Quest'anno, però, chiederò che almeno una parte di quanto abbiamo incassato venga investito in cultura, ad esempio valorizzando l'apertura dell'ala novecentesca del Chiericati, prevista in primavera. In questo settore, infatti, se non si continua ad investire si rischia di perdere l'effetto traino generato grazie ad anni di grande lavoro”.

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