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Cronaca

Muore in ospedale, «ricoverata troppo tardi: serve l'autopsia»

È deceduta al San Bortolo Carmela Gobbi, madre dell'ex consigliera Franca Equizi. Quest'ultima da settimane contestava il trasferimento dell'anziana dalla propria abitazione al Salvi deciso dall'amministratrice di sostegno. Ora c'è un esposto in procura firmato dall'avvocato Destro

La 85enne Carmela Gobbi è deceduta ieri 9 gennaio all'Ospedale di Vicenza, dove era stata ricoverata d'urgenza su richiesta della figlia Franca Equizi, ex consigliere comunale berico prima del Carroccio poi finita in un raggruppamento civico. Equizi, supportata dal suo avvocato, l'avvocato Giorgio Destro del foro patavino, da settimane contestava duramente la decisione del fratello (che aveva avuto l'avallo della amministratrice di sostegno in una col tribunale di Vicenza) di trasferire l'anziana donna dalla sua casa in zona Maddalene all'Ipab Salvi. Istituto dove le sue condizioni di salute, spiega l'avvocato Destro in un esposto inviato ieri in procura, sarebbero precipitate velocemente. Il tracollo secondo Destro è stato così repentino che nella segnalazione indirizzata a Borgo Berga è stata chiesta l'autopsia del cadavere. La vicenda aveva tenuto banco sui media locali. Vicenzatoday.it ne aveva parlato l'ultima volta il 16 dicembre 2021.

«Con memoria difensiva in opposizione alla procedura di amministrazione di sostegno in data 24 settembre - si legge nell'esposto a firma Destro - venivano contestate dalla signora Franca Equizi, a mezzo del sottoscritto procuratore tutte le affermazioni del fratello in merito alle condizioni ambientali in cui si trovava la madre e nel contempo si sollecitava un ritorno a casa della stessa» la quale «aveva manifestato la propria avversità a trascorrere gli ultimi giorni della propria vita in un ospizio... Poco dopo... la signora Gobbi, resasi conto che dove si trovava non era un ospedale... luogo nel quale le era stato detto essere stata trasportata per cure... bensì un ospizio, presa dallo sconforto, rifiutava il cibo e le sue condizioni di salute, già precarie, si aggravavano».

Appresso Destro lancia un'altra accusa: «Tali condizioni aggravatesi di giorno in giorno, a partire dal 7 dicembre, avrebbero reso prima opportuno, poi necessario, quindi indifferibile, un ricovero ospedaliero per le cure del caso. La precarietà dello stato di salute della stessa avevano indotto la figlia a richiedere una accurata visita medica da parte di un medico specialista esterno all'istituto in un primo tempo ostacolata per formalità burocratiche. Solo in data 20 dicembre - attacca il legale - lo specialista... poteva visitare la sgnora Gobbi». Il medico, ricorda l'avvocato nella propria relazione, constatava «lo stato di grave cachessia» della paziente, ossia di deperimento organico, tanto da sollecitare una serie di esami ad hoc «che potevano essere eseguiti solo nel contesto di una struttura ospedaliera».

A quel punto il giudice tutelare, esaminata la relazione del medico incaricato dalla Equizi e da Destro «disponeva l'immediato ricovero ospedaliero in data 22 dicembre, ricovero che avveniva subito dopo», ma «troppo tardi» attacca ancora il legale, tanto che dopo strenui tentativi dei sanitari dell'ospedale civile di Vicenza, risultati troppo tardivi, la povera Gobbi, qui decedeva in data 9 gennaio 2022». Poi un'ultima bordata: «Si chiede pertanto... che venga fatta piena luce sulla causa del decesso e su eventuali responsabilità in capo alla amministratrice di sostegno...».

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