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Cronaca

Morì arsa viva nella giostra con il fidanzato: svolta nelle indagini

La tragedia è avvenuta la notte del 2 settembre 2008 alla sagra di Legnaro (Padova). E dopo sette anni le indagini dei carabinieri continuano: nel fascicolo giudiziario c’è il nome del presunto assassino

Joy Torrinunti, 19 anni di Solesino e Giada Dalla Santa Casa, 15enne di Vicenza, sono morti carbonizzati la notte del due settembre 2008 all’interno della giostra Aladin Labyrint - un baraccone di circa tredici metri per tre con la silhouette di minareti arabi - di proprietà del papà di Giada, parcheggiato davanti la chiesa di Legnaro, nel padovano, in occasione della sagra paesana.

La giostra, rivestita quasi interamente di plastica, conteneva centinaia di palline di poliuretano che se incendiato produce fosgene. Un gas letale, se inalato anche in pochissime quantità. I due ragazzi si erano appartati all’interno della struttura in cerca di intimità, ma all’improvviso scoppiò un incendio. E la loro alcova improvvisata si era trasformata in una trappola mortale. Secondo l'ipotesi degli inquirenti in un primo momento, il rogo fu accidentale.

Dopo sette anni le indagini dei carabinieri continuano. E oggi, come riporta il Gazzettino, c'è una possibile svolta: "Nel fascicolo giudiziario c’è il nome del presunto assassino. Si tratta di un giostraio che appartiene a una grande famiglia".

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