Montecchio, sgozzarono tre suore in missione, volevano denunciare un traffico d'oro
Bob Rugurika direttore delle Radio publique africaine è stato liberato dopo un mese di carcere in Burundi, aveva indagato sulla morte della missionaria di montecchio e delle sue due compagne. "Volevano denunciare il traffico di oro"
Le tre suore Olga Raschietti, 83 anni, di Sant´Urbano di Montecchio Maggiore, Lucia Pulici, 75 anni, di Desio, in Lombardia e Bernardetta Boggian, 79 anni, di Ospedaletto Euganeo, sarebbero state uccise lo scorso settembre per aver voluto denunciare un traffico di oro medicine e diamanti in Burndi.
TRE SUORE MASSACRATE IN AFRICA
A fare luce sulla vicenda è stato il direttore di Radio publique africaine Bob Rugurika, liberato dopo un mese di carcere nel suo Paese, ed un estenuate braccio di ferro tra il Parlamento europeo e le autorità del Burundi.
«Il mio arresto - ha spiegato il direttore di Rpa in un intervista al Fatto Quotidiano- è legato ai risultati dell´inchiesta, che hanno dimostrato che nell´omicidio ci sono implicazioni degli uomini forti del regime, della polizia e dell´ex capo dei servizi segreti. Quando hanno capito che ce ne stavamo occupando e che la versione ufficiale del governo veniva messa in discussione (l´omicidio commesso da uno squilibrato: ndr), hanno deciso il mio arresto. Volevano farmi paura e farmi abbandonare il dossier. Il triplo omicidio delle missionarie italiane ha un legame diretto con l´uccisione dell´ex economo del Centre Jeunes Kamenge, il grande centro giovanile avviato parecchi anni fa dai saveriani: Jérôme Ninteretse, 30 anni, fu trovato ucciso in casa sua il 7 maggio 2007 con la moglie incinta, Joëlle Bizimana, di 24 anni. L´assassino è stato rilasciato dopo solo due o tre anni, e ciò conferma che avesse il sostegno del potere».
Secondo Rugurika, le tre sorelle all'interno della missione saveriana, erano venute al corrente del traffico e dei collegamenti con gli uomini di potere che saltuariamente utilizzavano i mezzi proprio della missione per il trasporto delle merci illegali tra il Burundi ed il Congo. I veicoli della comunità religiosa, infatti, ai confini non vengono perquisiti.
