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Cronaca Velo d'Astico

Mistero delle mogli scomparse, sequestrati 140mila euro a un imprenditore

L'uomo, imputato di simulazione di reato, aveva acquistato il terreno da Valerio Sperotto, l'allevatore di maiali di Velo d'Astico le cui due mogli sono misteriosamente scomparse

Ancora guai per l’imprenditore che acquistò il terreno e la struttura per l’allevamento dei maiali di Valerio Sperotto, il cui nome è legato a uno dei “cold case” più agghiaccianti del Vicentino. Le mogli di Sperotto, morto nel 2011, Elena Zecchinato e Virginia Mihail, erano infatti sparite nel nulla. L’acquirente del terreno, nel 2017, raccontò ai carabinieri che nell’ex allevamento di Via Frighi, a marzo dello stesso anno, scavò nel terreno trovando due sacchi contenenti ossa umane. Anche un cranio. Secondo la sua deposizione però, impaurito dal ritrovamento, decise di risotterrarli per decidere il da farsi. Sono state appunto le sue dichiarazioni a far riaprire il caso ma proprio la sua testimonianza sarebbe stata falsa. Per lui, dopo la denuncia di simulazione di reato, è arrivato il conto da pagare per le perizie effettuate vanamente (le ossa non furono mai ritrovate) su ordine della procura.

Nei giorni scorsi, infatti, la guardia di finanza di Vicenza ha dato esecuzione a un provvedimento emesso dal tribunale nel cui ambito è stato disposto il sequestro conservativo di beni mobili e immobili nei confronti dell’imprenditore. L’uomo, nei cui confronti i finanzieri hanno eseguito il sequestro conservativo, è attualmente a processo per l’ipotesi delittuosa di simulazione di reato in quanto, nell’ambito di una denuncia presentata nell’ottobre del 2017, avrebbe fornito dichiarazioni - rivelatesi poi false - concernenti il ritrovamento, in occasione di alcuni scavi effettuati qualche mese prima all’interno di una porcilaia di cui aveva acquisito la disponibilità, di diverse ossa umane (tra le quali anche un teschio, costole e ossa lunghe) occultate all’interno di un sacco di nylon sotterrato nell’appezzamento di terreno destinato, dal precedente proprietario, ad allevamento di suini.

La procura, al fine di trovare riscontri ai gravi fatti denunciati, aveva avviato minuziose e onerose ricerche disponendo scavi, acquisizioni stratigrafiche, sbancamenti e setacciamenti di terreno, eseguendo analisi tecnico-specialistiche sui reperti rinvenuti avvalendosi, a tale scopo, anche dell’ausilio di consulenti tecnici specializzati. In relazione all’entità dell’esborso sopportato, il pubblico ministero ha ottenuto dal tribunale l’applicazione della misura cautelare del sequestro conservativo, nei confronti dell’imputato, dei beni mobili e immobili riconducibili all’imprenditore, ritenendo vi sia fondata ragione di ritenere che possano venire a mancare o disperdersi le garanzie per il pagamento della pena pecuniaria, delle spese del procedimento e di ogni altra somma dovuta all’Erario. Il sequestro conservativo, eseguito dai finanzieri è scattato su beni mobili, disponibilità finanziarie e immobili per 140mila euro.

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