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Cronaca

Minacciano e sequestrano promotore finanziario per far rientrare mezzo milione dall'estero

L'operazione della squadra mobile di Vicenza ha portato all'arresto di padre e figli operanti nel settore della concia

Nel corso della mattinata di martedì la polizia di Stato personale della Polizia di Stato della Questura di Vicenza ha dato esecuzione all’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. del tribunale di Vicenza nei confronti di B.P. (arresti domiciliari), dei figli B. Y. e B. I. (obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora nel comune di Lonigo) e di S. A. (obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e obbligo di dimora nel comune di Schio) per concorso nel reato di tentata estorsione continuata, e per concorso nei delitti di sequestro di persona ed atti persecutori (per B. P., B. Y. e B. I.), fatti tutti commessi in danno di un promotore finanziario attivo nella provincia di Vicenza ed in quelle limitrofe.

Gli accertamenti - avviati dalla Procura di Vicenza nel mese di marzo scorso in seguito ad una segnalazione da parte del personale della squadra mobile - avevano permesso di ricostruire come B. P. ed i figli - titolari/gestori di una società operante nel settore conciario- si erano adoperati per far rientrare una cospicua somma di denaro depositata all’estero, in Svizzera e Portorico - la cui provenienza è oggetto di attuale approfondimento - attraverso attività di investimento in fondi esteri.

La somma, quantificata in circa 500mila euro, risultava già essere giunta in Italia trovandosi depositata all’interno di una cassetta di sicurezza presso una società, risultata estranea ai fatti, avente sede fuori provincia. L’attività investigativa ha consentito di accertare che B.P. ed i figli avevano incaricato il promotore finanziario di adoperarsi per ottenere il rientro del denaro contante, la cui materiale consegna sarebbe avvenuta tra la fine del mese di marzo e l’inizio di aprile.

Gli accertamenti investigativi - anche attraverso il ricorso ad attività d’intercettazione nonché con servizi di osservazione e pedinamento - hanno consentito alla polizia sia di acquisire rilevanti elementi indiziari nei confronti di tutti gli indagati sia di recuperare e di porre sotto sequestro la somma di circa cinquecentomila euro in contanti e alcuni orologi di valore.

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