Chef star della tv, esplode la polemica Cracco-Alajmo

Chef star tv: un modo come un altro per fare spettacolo o un'offesa alla professionalità? E' esploso il dibattito, tutto veneto, tra gli stellati, complice lo zampino di stampa e convegni. 

I PRO A difendere la scelta della cucina in televisione è, ovviamente, il vicentino Carlo Cracco, che da anni si divide tra il suo due stelle a Milano ed il piccolo schermo: "E' uno spettacolo che piace ed interessa, anche se in cucina ci sono dei cani - ha detto a "Identità golose", riportato da Il Corriere della Sera - Se fossero tutti fenomeni non servirebbe un talent". Favorevoli anche i fratelli Giorgio e Gian Pietro Damini di Arzignano: "Ben vengano questi talent perché alla fine si parla di cucina. Tutto quello che fa parlare di cibo in generale stimola le persone curiose ad assaggiare e a capire".

I CONTRO Il padovano Massimiliano Alajmo, tre stelle da 12 anni, spara a zero sulla spettacolarizzazione delle cucine dalle pagine di Sette: "La cucina è fatta di fatica, non di insulti. I talent creano illusioni e fanno danni - ha detto - si richia di far passare l'idea che la cucina sia quella roba lì, insulti e piatti tirati nei lavelli. Nei reality passa l’idea che tu in poche settimane diventi un fenomeno, apri un ristorante e lo riempi". 

I "NON SO" Più dilplomatica la premiata coppia Santini, con la vicentina Nadia proclamata miglior chef donna del 2013. Antonio ha chiamato il collega per fargli i complimenti, lei approiondisce: "Loro recitano un copione e quando c’è scritto di lanciare i piatti lo fanno. Io è mio marito conosciamo tutti e tre molto bene ma non sono così. Sono bravissimi chef ma sono anche bravissimi attori. In quanto a Masterchef, è una moda e va presa come tale"