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Cronaca

A Vicenza la prima manifestazione in Italia contro la tassa di soggiorno

Sabato 30 giugno 2012 una manifestazione riunirà le associazioni dei migranti e la Cgil berica per portare l'attenzione dei cittadini sulle questioni che affliggono quotidianamente gli immigrati che soggiornano regolarmente in Italia

Sarà una manifestazione evento quella che sabato 30 giugno 2012, dalle ore 14, riunirà le associazioni dei migranti e la Cgil berica in piazza delle Poste a Vicenza, per portare l’attenzione dei cittadini sulle questioni che affliggono quotidianamente gli immigrati che soggiornano regolarmente in Italia. Si tratta della prima iniziativa del genere in tutto il Paese, che darà spazio non solo alle testimonianze degli stranieri, ma anche alla loro cultura attraverso balli e canti tradizionali.

La ragione principale della manifestazione poggia sulla tassa di soggiorno, per la quale la Cgil nazionale ha già presentato ricorso al Tar. “È una tassa vergognosa – afferma Fabiola Carletto, responsabile dell’immigrazione alla Cgil vicentina, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – perché mette in difficoltà gli immigrati in questo periodo di crisi”.

Gli stranieri, infatti, oltre a dover pagare 72.50 euro ad ogni rinnovo del permesso, devono aggiungere a questa spesa un’altra imposta, voluta dal governo Berlusconi e confermata anche da quello attuale, che varia dagli 80 ai 200 euro. A questo si aggiungono i lunghi tempi d’attesa per il rilascio del documento.

Emmanuel Maffi, del Dipartimento migranti della Cgil berica, si chiede “Perché, se ho pagato, devo aspettare tanto per avere il mio permesso?”.

E Davide Dal Pra, anche lui del Dipartimento migranti della Cgil, fa notare che “gli introiti ottenuti da questa tassa servono a finanziare un fondo rimpatri. In questo modo - sottolinea - si appiattisce la questione dell’immigrazione alla questione della clandestinità”.

Migranti Cgil No Tassa di Soggiorno

Tra gli altri temi al centro della manifestazione, c’è anche quello della cittadinanza. La campagna “L’Italia sono anch’io” ha visto la provincia di Vicenza al primo posto, in Veneto, per numero di firme raccolte (circa 2400 per la cittadinanza e 2300 per il diritto di voto). “La gente – prosegue Carletto – deve prendere coscienza che gli immigrati non sono solo lavoro. Ogni giorno subiscono gravi ingiustizie e, se i problemi non vengono risolti, rischiano di diventare ancora più seri per le generazioni future”. E Maffi incalza: “Perché, quando si parla di immigrati, si usa sempre la parola emergenza? Ci sentiamo italiani, paghiamo le tasse e quindi diamo il nostro contributo al Paese, ma non possiamo votare. Ciò non va contro il significato di integrazione?”  

Non pochi ostacoli stanno incontrando anche i giovani immigrati che vogliono studiare nel nostro Paese, in quanto la legge non li favorisce. C’è poi la questione dell’attuale crisi economica che costringe gli stranieri in difficoltà a rimpatriare i propri figli – che nella maggior parte dei casi sono nati in Italia e pertanto non conoscono il loro Paese d’origine -, non potendo contare sulla presenza di una rete familiare. “I cittadini – conclude Carletto – devono capire cosa gli immigrati danno alla nostra provincia e cosa, in realtà, viene restituito loro dal nostro Paese”.

Alla manifestazione hanno già aderito diverse associazioni di migranti sparse in tutta la provincia berica. Tra queste, l’Associazione Bangladesh, l’Associazione senegalese Degoo, la Comunità del Guinea Bissau di Bassano del Grappa, l’Associazione Mondo nella Città di Schio, la Comunità ghanese, l’Associazione Costa d’Avorio e l’Unione Immigrati.

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