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Cronaca

Sito di Magdala in Terra Santa aperto grazie alla Diocesi di Vicenza

Martedì ci sarà la firma dell'accordo tra la Diocesi berica e la Custodia di terra Santa per l'apertura del sito archeologico di cui l'ufficio Pellegrinaggi si farà custode

Un evento storico per la cultura religiosa, e non solo. Martedì, a Vicenza, nel salone d'onore del Palazzo delle opere sociali, fra Pierbattista Pizzaballa , Custode di Terra Santa, e monsignor. Beniamino Pizziol, vescovo di Vicenza, firmeranno l’accordo di collaborazione per il progetto “Magdala Open” che porterà all’apertura dell’importante sito archeologico di Magdala. FEDE A VICENZA

MAGDALA E’ un luogo di grande rilevanza biblica: città natale della prima testimone del Risorto Maria Maddalena (Maria di Magdala) e già meta di pellegrinaggio per questo motivo fin dai tempi della diffusione della cristianità. Ma è anche culla dell’evangelizzazione di Gesù, viene menzionata nel Vangelo a proposito della seconda moltiplicazione dei pani e dei pesci col nome di Magadàn (Mt 15,39) o Dalmanutà (Mc 8,10).

E’ una località che ci parla di Gesù come uomo del suo tempo, che si sposta da sponda a sponda del Lago, che cammina, incontra persone e porta la Parola. Magdala ha suscitato un grande interesse dal punto di vista archeologico fin dagli anni Settanta con le indagini di P. Virgilio Corbo e P. Stanislao Loffreda. Nel 2006 sono ripresi i lavori di scavo attraverso il “Magdala Project” cui direttore è il frate francescano P. Stefano De Luca, grazie al patrocinio dello Studium Biblicum Franciscanum e alla richiesta e sostegno della Custodia di Terra Santa, proprietaria del terreno dove si trova la città evangelica.

Gli scavi hanno riportato alla luce una grande parte del tessuto urbano con i suoi edifici, le ville mosaicate, le vie lastricate, un grande piazza porticata, una «mini-sinagoga» del tempo di Gesù, un grande monastero già menzionato dai pellegrini (Teodosio, Willibal, Epifanio, Eutichio, Abate Daniele, Sewulf….), una torre idraulica (ancora conservata in tutta la sua altezza) da cui dipartiva un acquedotto retto dagli archi impostati sul cardo massimo, le piscine termali, gli attracchi originali delle imbarcazioni. Il primo molo risale addirittura al periodo asmoneo e tuttora si tratta della struttura portuale meglio conservata giunta ai giorni nostri. Sono stati rinvenuti anche numerosi suppellettili, vasellame, gioielli, oggetti lignei e vitrei, monete che delineano e arricchiscono il quadro della vita quotidiana di Magdala al tempo di Gesù.

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