Picchiava ed insultava la madre da tempo, ora è in carcere con le accuse di violenza, resistenza, minaccia, lesioni a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia, grazie all'intervento di un carabiniere passato per caso mentre si stava godendo il pomeriggio libero. ALTRI ARTICOLI SU VIOLENZE

L'episodio è accaduto a Schio, nel tardo pomeriggio di ieri, quando un militare dell’aliquota radiomobile di Schio stava passeggiando all’interno della Galleria Kaposvar di Schio; improvvisamente ha sentito delle urla, dei pianti, delle imprecazioni, delle invocazioni di aiuto di una donna,  oltre a delle espressioni di minaccia da parte di un uomo, che provenivano dall’interno di un’abitazione.

Dopo aver sollecitato l’intervento dei suoi colleghi della radiomobile, il militare non ha indugiato ad entrare all’interno della casa, dove si stava consumando una violenza domestica. D’impeto si è scagliato contro l’uomo, ha tentato con difficoltà di bloccare le sue furie violente contro la donna e poi, con l’aiuto degli operatori della radiomobile, prontamente intervenuti, sono riusciti, al termine di una colluttazione a immobilizzarlo. Il giovane non ha esitato a reagire con violenza ai carabinieri.

Si tratta di un giovane moldavo Adrian Surdu, di anni 20, residente a Schio, che, senza una valida ragione, aveva aggredito con violenza la propria mamma, stringendola con forza al collo, tentando di soffocarla. Solo l'intervento del carabiniere ha scongiurato fatali conseguenze per la donna, una persona normale, 40 anni, inserita nel contesto sociale scledense, da tanti anni in Italia. Portato in caserma è stato tratto in arresto e condotto in carcere. La donna, tranquillizzata e rassicurata dagli operatori, in sede testimoniale, ha denunciato un drammatico spaccato familiare, fatto di vessazioni, angherie, ingiurie, violenze fisiche.