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Cronaca Asiago

La Lav: "L'orso Genè non può essere ucciso, ridimensionare presenza umana"

Interviene anche l'associazione animalista in difesa dell'orso M4 avvistato sull'Altopiano di Asiago: "L'equilibrio naturale è stato rotto, deve cibarsi. E quando arriveranno i lupi?"

Scende in campo anche la Lav sulla questione della presenza dell'orso Genè sull'Altopiano di Asiago con il seguente comunicato:

DECISIONE SINDACI UCCISIONE ORSO. "La LAV intende intervenire sulla decisione dei sindaci dell’altopiano di Asiago di trovare un modo per poter uccidere l’orso Genè. Nella lunga intervista pubblicata dopo aver sviolinato tutta una serie di motivazioni per le quali l’orso andrebbe ucciso, concludono esprimendo la speranza che venga trovata una soluzione alternativa (come il trasferimento in qualche area isolata o recintata). Appare evidente che in realtà non sono per niente interessati all’allontanamento ma solamente alla sua uccisione, altrimenti non sarebbero state necessarie riunioni per decidere cosa fare ma semplicemente una richiesta alla autorità di competenza per chiedere il trasferimento dell’animale. Chiarito questo aspetto c’è da ricordare un punto molto importante, come per Daniza, anche per Genè il Corpo forestale dello Stato fin da subito ha ribadito che non si tratta di un orso pericoloso né malato, ma di un animale protetto per Legge dello Stato Italiano e che quindi non può essere abbattuto.

L'ORSO E' UN PREDATORE. L’orso non ha confini e, se trova un territorio ideale, raramente va a disturbare coltivazioni ed allevamenti, ma, essendo oltremodo affamato, da quanto si è visto M4 molto spesso attacca gli animali all’alpeggio: l’equilibrio naturale è stato rotto. E’ un predatore e così si comporta anche sull’Altopiano e non può essere condannato solo perché segue la sua natura e soprattutto perché la Legge lo ritiene una specie particolarmente protetta, non cacciabile né abbattibile per le predazioni.

QUANDO ARRIVERANNO I LUPI? I sindaci non possono neanche appellarsi al fatto che questo orso sia stato imposto o che sia arrivato in modo inaspettato cogliendo uomini e mezzi impreparati, perché sono anni che a ondate questi plantigradi fanno la loro comparsa: le stesse autorità locali avrebbero dovuto cominciare a predisporre il territorio, in collaborazione con gli allevatori, perché gli animali di notte possano essere ricoverati in strutture adeguate. Alle porte del territorio Veneto si stanno affacciando anche i lupi, cosa farete quando arriveranno, ucciderete anche quelli?   

RIDIMENSIONARE PRESENZA UMANA. E’ necessario rivedere le modalità d’approccio alla montagna dei malgari, dei turisti, degli albergatori e cacciatori. La Regione Veneto, d’accordo con altre Regioni interessate, dovrebbe ridimensionare la presenza umana nelle aree selvatiche, esageratamente antropizzate a fini economici. Come Associazione abbiamo ricevuto in questo periodo numerose richieste da parte di cittadini preoccupati per la sorte dell’orso. Noi sosteniamo che l’orso è un inaspettato dono della natura, di cui sarebbe folle disfarsi per causa di ignoranza e pregiudizi. La natura per la seconda volta ha fatto alle montagne vicentine un regalo che non poteva essere più desiderato da tutti quei cittadini che hanno a cuore l’equilibrio naturale e che comprendono quanto la presenza dell’orso contribuisca a mantenerlo integro. Sarebbe così auspicabile che le amministrazioni si facessero protagoniste della difesa di un bene comune superiore, qual’é la natura, di cui l’orso è oggi il simbolo più nobile".

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