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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

La storia dello stadio Menti

Lo stadio di Vicenza, edificato nel 1934, è uno degli impianti più antichi tutt'ora in uso in Italia e i suoi 81 anni li dimostra tutti ma resta il cuore della passione biancorossa. Dal '49, è intitolato a Romeo Menti, il campione vicentino morto nella tragedia di Superga

Lo stadio comunale Romeo Menti sorge sulla riva sinistra del fiume Bacchiglione nel quartiere di Borgo Casale-Stadio, poco distante dal centro della città ed è la "casa" del Vicenza Calcio e meta degli innamorati dei colori biancorossi

Stadio_Menti_1935_bis-2LA STORIA Lo stadio fu costruito dopo la delibera comunale del 27 marzo 1934 nel sedime del vecchio campo di Borgo Casale, che dal 1911 rappresentava il terreno delle partite casalinghe della squadra berica. Il progetto venne redatto dall'Ing. Tullio Pedrina dell'Ufficio Tecnico Comunale, mentre il direttore dei lavori fu il Geom. Zanardo, questi ultimi eseguiti dall'Impresa "Società Ghiaia Astico". Ultimati i lavori il 31 agosto 1935, il nuovo stadio fu inaugurato (con il nome di "Campo Sportivo del Littorio") in occasione della sagra dei Oto, festa patronale della Madonna di Monte Berico, l'8 settembre di quell'anno. Per l'occasione si affrontarono il Vicenza e gli ungheresi del Soroksar, sfida in cui prevalsero i biancorossi che schieravano per la prima volta il fresco sedicenne (li aveva compiuti da appena 3 giorni) Romeo Menti all'ala destra, fratello minore di Umberto e di Mario, entrambi ugualmente giocatori del Vicenza.
Danneggiato e reso impraticabile dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, nel settembre del 1945 ritorna praticabile il terreno di gioco, grazie al lavoro del comune e di molti volontari. Nel 1949 il consiglio comunale di Vicenza deliberò di intitolare lo stadio al già citato Romeo Menti, concittadino calciatore nel frattempo transitato al Grande Torino e morto nella tragedia di Superga del 4 maggio di quell'anno. La tribuna coperta originaria in una foto della metà degli anni trenta, vista dall'attuale settore dei "distinti". Notare sulla destra l'ingresso al campo Agli inizi degli anni cinquanta la capienza raggiunse i 17.000 posti[4], tramite la demolizione della pista d'atletica e la costruzione delle parterre, al posto d'essa. Nel 1960 venne installato l'impianto d'illuminazione del campo, mentre nel 1967 venne avviata una ristrutturazione che contemplava la costruzione del secondo anello dei distinti, delle curve e dei settori laterali. Al termine dei lavori si toccarono i 33.000 posti disponibili, capienza che verrà mantenuta per tutti gli anni ottanta.
CARTOLINA ANNI _50 STADIO ROMEO MENTI-2Nel corso degli anni successivi lo stadio subisce varie migliorie e restauri, soprattutto quando la società prende (a seguito del nuovo assetto societario) il nome di Lanerossi Vicenza. La scritta della nuova proprietà e la "R" annodata, simbolo dell'industria di Schio, comparvero allora a lettere cubitali sopra gli spalti e nelle tinteggiature esterne dello stadio.

Paolo_Rossi_Vicenza-2IL RECORD Nella partita Vicenza-Juventus del 22 gennaio 1978 (risultato 0-0) il "Menti" raggiunge il record storico di spettatori con 31.023 presenze e un incasso di 203 milioni e 310 000 lire dell'epoca. Sono gli anni di Paolo Rossi e dello storico secondo posto della squadra biancorossa in Serie A.

OGGI Nei primi anni novanta nuovi lavori di ristrutturazione portano ad eliminare le parterre e a ridurre, secondo le nuove norme, la capienza a 20.920 spettatori. L'11 novembre 1989 il "Menti" ospitò l'unica partita finora giocata a Vicenza dalla nazionale italiana maggiore. La partita, un'amichevole di preparazione ai mondiali di calcio Italia 90, vide la vittoria dell'Italia di Azeglio Vicini per 1-0 contro l'Algeria, con rete di Aldo Serena al 74'. All'incontro assistettero sugli spalti del Menti 24.990 spettatori. Successivi lavori comportarono la rimozione dei pilastri metallici della vecchia copertura della tribuna centrale (unico settore coperto) che ostacolavano le riprese televisive, l'installazione dei seggiolini nei distinti e la realizzazione della nuova "curva azzurra", una sorta di "tribuna famiglia" (settore ad angolo tra la curva sud e la tribuna centrale). L'adeguamento della struttura al decreto Pisanu (2007) vide infine la posa dei tornelli d'accesso ed il potenziamento della videosorveglianza. Un'altra tornata di interventi di mantenimento sul sempre più malconcio impianto porta infine, nell'estate 2010, all'eliminazione della "Curva Azzurra" e a una capienza "ufficiale" definitiva omologata di 12.200 posti. Al suo interno lo stadio ospita anche una palazzina dove hanno sede gli Uffici e la Presidenza del Vicenza Calcio mentre gli Ultras del Vicenza utilizzano la Curva Sud per sostenere la squadra; ai tifosi ospiti è riservata la dirimpettaia Curva Nord.
menti nuovo manto erboso-3Nonostante la sua età, il "Menti" è uno dei pochi impianti calcistici italiani che offra un'ottima visuale del campo di gioco grazie alla vicinanza degli spalti al campo, distanza paragonabile a quella degli stadi inglesi "classici". Anche il terreno di gioco vero e proprio è degno di nota per la qualità costruttiva e la tenuta in caso di pioggia, quest'ultima ottima e di gran lunga superiore rispetto a campi più blasonati.. Il 21 settembre 2013 i tifosi partecipano a Diamo una mano al Menti, iniziativa che ha visto la ricolorazione della struttura esterna, con la partecipazione dei giocatori e del sindaco Achille Variati. Il 20 aprile 2015 viene riaperta la Curva Azzurra portando la capienza a oltre 13.000 posti e quest estate è stata tolta la rete para-palloni in Curva Sud (che ostacolava la visibilità), e viene impermeabilizzato il settore Distinti installando nuovi seggiolini con schienale, con colori bianco e rosso per formare la scritta "Macron".

stadio-arena-eventiIL FUTURO A partire dal 1993, anno in cui vennero eliminate le parterre e che portarono lo stadio alla capienza di 20.920 posti, s'incominciò a discutere del futuro dello stadio. Il primo progetto di ristrutturazione[8], sul modello dello stadio Inglese[9], arrivò nel 1996, redatto da un gruppo di progettazione vicentino formato dagli architetti Dario Tognon (progettista dello Stadio Nereo Rocco di Trieste), Abbatecola, Dal Santo, De Marchi, Fabris, Limongelli e Tadiotto. Si raggiunse un accordo con il comune, durante la giunta Quaresimin, ma che poi venne accantonato dal successore Enrico Hullweck. La giunta Hullweck spinse invece verso il piano di ristrutturazione dell'arch. Faresin, che prevedeva l'intera copertura dell'impianto e l'omologazione di tutti i 20.000 posti; quest'ultimo, a differenza del primo, arrivò vicino alla realizzazione dell'opera, ma l'approvazione del Decreto Pisanu, nel 2005, spense ogni possibilità di ristrutturare l'impianto, a causa dell'impossibilità di realizzare l'area di prefiltraggio dei tifosi all'ingresso dello stadio. Progetti di ristrutturazione indipendenti furono fatti dall'arch. Novello e dagli arch. Zampieri, Chemello e ZiN, che prevede 27.000 posti tutti a sedere e la copertura dei Distinti. A questo punto sorsero i primi progetti di realizzazione di un nuovo stadio, che nel 2010 la programmazione urbanistica del Comune di Vicenza ha previsto nella zona est della città. Sempre nel Pat è scritta la fine del vecchio Menti, e cioè l'abbattimento e la realizzazione, al suo posto, del polo universitario della meccatronica ma in un recente incontro in Comune la società ha presentato un proprio progetto di ristrutturazione da 35 milioni di euro. 

Tratto da WIKIPEDIA

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