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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca Strada delle Ca' Tosate

L'alluvione di Genova a confronto con il vicentino, gestibili 263 mm di pioggia in 12 ore

A parità di precipitazioni e tenuto conto delle differenze del territorio, il vicentino può ritenersi sicuro. Dopo il grande alluvione del 2010 maggiore attenzione, ma la strada resta lunga, necessari nuovi lavori al sistema fognario

Le tragiche immagini dell'alluvione di Genova in televisione, e il clima- caldo per essere autunno- troppo simile al quel difficile 2010, fanno sobbalzare il cuore a molti vicentini che ricordano bene il grande alluvione che sconvolse la città proprio nel novembre di quattro anni fa. Oggi, dopo altri eventi alluvionali di minore entità nel 2013, gli occhi guardano al cielo ma dovrebbero essere puntati sui piedi e più precisamente al sottosuolo, l'ultimo tassello idrico da sistemare resta il sistema fognario.

Le criticità emerse con l'evento alluvionale del 2010 sono in buona parte superate: in attesa del completamento dei bacini dei bacini di Caldogno e di viale Diaz, gli argini sono stati alzati, i fiumi controllati e studiati, il sistema di allarme e allerte perfezionato. Vicenza, con il punto di domanda per eventuali clamorose smentite, ha imparato dai suoi errori. negli ultimi quattro anni, ad ogni nuovo pericolo piogge, i sacchi neri carichi di sabbia sono arrivati puntuali assieme allo sms di allerta che avverte volontari e cittadini residenti in posizioni particolarmente rischiose  dello stato dei fiumi, mentre la burocrazia- sotto accusa a Geneova- se pur lentamente ha portato progressi nella costruzione dei bacini di allagamento che salverebbero la città in caso di forti piogge. Se i sacchi di sabbia e le pale sono diventate un usanza tipica della guerra di trincea che tocca ad ogni autunno ai residenti di Araceli, Cresole, Caldogno, viale Diaz, Ferrvieri e tutte le atre zone toccate da fenomeni alluvionali, le immagini della città ligure mostrano un apparente disorganizzazione. 

La frontiera della sicurezza nel vicentino ora si sposta al sottosuolo. Tombini e sistema fognario spesso vanno in tilt con la pioggia. Servono tubature diverse, più grandi e capaci di portare più acqua senza farla tornare in superfice. A rischio alcune strade come la "solita" Ca Tosate in Riviera Berica, migliorata la situazione in zona Brotton,  resta da lavorare in zona industriale e a Vicenza est. Il clima impazzito e le bombe d'acqua richiedono tubi più grandi di quelli in dotazione al sistema fognario della città  che oggi sono in media di 600 millimetri e che andrebbero portati ad almeno un metro di diametro. Vanno potenziate anche le pompe idriche, e le centraline che le controllano, mentre dal punto di vista degli argini, ai 50 centimetri di altezza guadagnati dal 2010 presto ne verranno aggiunti altri 10.

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